Padre Abeni, saveriano bresciano della Noce, ha tagliato il traguardo dei 50 anni di presbiterato missionario (27 settembre 1970). Ha sentito l’esigenza di ringraziare il Signore per ricordare questa tappa importante della sua vita.
Grazie Signore per la vita che mi hai dato, grazie per tutte le meraviglie che mi hai fatto vivere durante i miei settantasette anni di vita e soprattutto per i cinquanta di presbiterato missionario che ho vissuto con Te e con tanti miei fratelli in Italia e, soprattutto, in Africa.
Mi hai chiamato ancora quando ero piccolo in "quel della Noce", piccola borgata alla periferia di Brescia. Mi hai chiamato da una grande famiglia (13° di 14 fratelli). Mio papà era operaio della ATB; la mamma, grande educatrice, era ricca di intelligenza e saggezza. Tutti e due erano pieni di pazienza, di amore e soprattutto di fede. Grazie Signore per la fede che mi hai trasmesso attraverso i miei genitori e le maestre cristiane dei miei primi anni di vita. Grazie per la maestra Marina Bonetti, che mi ha fatto incontrare il mondo missionario saveriano. Mi ha accompagnato nella mia formazione con la preghiera e con i valori umani e cristiani che mi ha insegnato.
Grazie per gli anni di formazione al presbiterato e alla vita missionaria che ho ricevuto come un dono speciale dai saveriani, prima a Cremona, poi a Zelarino; il noviziato a San Pietro in Vincoli, a Tavernerio e infine a Parma, dove sono stato ordinato presbitero missionario il 27 settembre 1970.
Grazie per i primi anni di presbiterato, vissuti con tanto entusiasmo qui a Brescia, a San Cristo, con la comunità saveriana come animatore vocazionale. Grazie per tutti i chilometri fatti sulle strade del bresciano, dalla Valtrompia alla Valcamonica, dalla Valsabbia fino alla Bassa. Grazie per i giovani che ho incontrato, alcuni dei quali sono diventati presbiteri missionari e lavorano tuttora in varie missioni del mondo.
Soprattutto, grazie per i miei 44 anni vissuti in missione: Burundi, Camerun e Ciad, queste ultime due formate e fatte crescere con grande impegno e gioia da me e dai miei confratelli. In Africa ho trascorso anni meravigliosi che mi hanno riempito tanto la vita e me la riempiono ancora, perché spero di tornare presto in Camerun. Sono un po' acciaccato, ma spero che il Signore mi faccia la grazia di vivere lì i miei ultimi anni di vita.
La missione è stata la forza che mi ha dato tanta gioia e un senso profondo alla mia esistenza, in particolare nelle difficoltà e nei momenti più delicati. Seguire il Cristo, vivendo la mia vita da presbitero in missione, in Africa, è stata la realizzazione del mio essere più profondo. Per cui posso dire: Grazie Signore!