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ROBERTO MALGESINI, IL PRETE DEGLI ULTIMI, UCCISO A COMO / LA GIUSTIZIA SUPERIORE DEL VANGELO

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Martedì 15 settembre, memoria dell'Addolorata – che stava insieme ad altre donne ai piedi della Croce – è stato ucciso don Roberto Malgesini, 51 anni. Anche lui stava vicino a tante croci, anche lui c'era, stava in mezzo, condivideva.

Il luogo dove è stato ucciso è vicinissimo al posto del martirio dei primi cristiani della Diocesi di Como: era l'anno 303 d.C. Erano soldati che in nome del Vangelo fuggivano dalla violenza delle armi e per questo raggiunti e uccisi da altri soldati.

Sono subito entrato nella casa di don Roberto e sul tavolo dove aveva fatto colazione c’era il breviario che aveva recitato e sopra il breviario il libro del card. Martini, La Pratica del testo biblico, alla pagina 111,  sul capitolo “Gesù medico misericordioso” e nella sua camera dove con altri mi sono recato in cerca delle chiavi della macchina c’era una stuoia, luogo di preghiera, con  tanti testi di Madre Teresa di Calcutta. Sulla scrivania della camera una grande croce.

Roberto era un prete secondo il Vangelo, capace di grande cura e delicatezza con chiunque.

L’immagine del buon pastore che va in cerca, cura, fascia le persone può aiutarci a comprendere don Roberto e a prenderlo come punto di riferimento. Curava e accudiva anche le “pecore cattive”, che hanno fatto sbagli grossi e sono finite in carcere. In questa sua capacità io ho sempre visto la “giustizia superiore” del Vangelo, la follia di voler bene a chi proprio non se lo merita.

Nella città di Como, ricca di donne e uomini veri manca ora don Roberto, la sua freschezza evangelica. Roberto lascia orfani anche tanti stranieri che in lui avevano un punto di riferimento, di premura e cura delicata. Siamo in tanti a condividere il suo progetto di umanità ma c’è un  operaio in meno, quindi “bisogna fare gli straordinari”. Sono queste ultime le parole con cui don Renzo Scapolo ricordava l’uccisione di don Beretta Renzo a Ponte di Chiasso il 20 gennaio 1999.

PS. Non conosco il movente dell'uccisore ma Gesù medico misericordioso pensi con altri anche a lui.

***

Giusto Della Valle è presbitero della diocesi di Como. È stato per tredici anni prete Fidei dounum in Africa, prima a Sir poi a Mokolo, diocesi di Maroua-Mokolo, Nord Camerun. Attualmente è parroco di San Martino a Rebbio, nella periferia di Como.


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