Caro Gianfranco, te ne sei andato il 1° novembre, giorno di Ognissanti. È un giorno bello per raggiungerli in cielo, ma è strano ammettere che non ci sei più. Sento la tua presenza, odo le tue parole, vedo la tua figura sempre presente nel gruppo di amici e volontari che ti hanno visto protagonista, fra le molteplici tue attività, anche dell’allestimento di alcune mostre che i missionari saveriani di Brescia hanno voluto proporre nel corso degli anni.
Gianfranco Bussotti sei stato ingegnere, marito, padre, nonno, uomo concreto e sognatore. Non dimentico, durante l’allestimento della mostra, il rigore con cui presentavi il tuo progetto con le misure, le piantine, i percorsi, gli spazi da allestire. Eri ingegnere, ma subito diventavi storico, geografo, sociologo nello sviluppare tutti gli aspetti che una mostra deve possedere per essere visitata, capita e apprezzata. Radunavi tutti noi volontari, in modo che le varie “maestranze” unissero le loro competenze per raggiungere buoni risultati. E le riunioni continuavano a casa tua, dove si perfezionavano i progetti. Il tutto, quasi sempre, si concludeva con vassoi pieni di ogni specialità, offerti e preparati da tua moglie Graziella con arte e sapienza culinaria. Insieme, brindavamo alla buona riuscita della mostra e alla gioia di condividere un progetto.
Ricordo la tua voce, con l’inconfondibile e sonora inflessione livornese, sempre chiara, ferma nel puntualizzare opinioni. Sei stato un grande pensatore. Alla ricerca di una dimensione spirituale, anche nel campo della fede, spaccavi il capello in quattro. Pretendevi certezze e non sempre le ottenevi. I dibattiti tra te, don Alfredo Scaratti, Daniele Montanari e altri amici non avevano fine. Tutti ce ne andavamo con la gioia nel cuore, perché ci sentivamo arricchiti da nuovi pensieri, nuove certezze, nuovi stimolanti dubbi.
Gianfranco, ora hai raggiunto le certezze che hai cercato per tutta la vita. Alcuni amici hanno scritto per te le parole più belle: “Quando qualcuno che ami diventa un ricordo, quel ricordo diventa un tesoro!”.
Ringraziamo Dio, che ti ha posto sulla nostra strada. Al tuo funerale, nella chiesa di san Giacinto, c’eravamo tutti, distanziati, ma vicini spiritualmente. Ti abbiamo abbracciato nel nostro cuore, ti abbiamo ringraziato per la grande luce che hai acceso in noi con la tua vita, le tue azioni, la tua indimenticabile presenza. Il nostro pensiero va anche a Graziella, guerriera, baluardo, compagna impavida di tutta la vita, che non ti ha mai abbandonato. Ciao Gianfranco e grazie!