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INCONTRO TRA PADRE CARLOS E I GIOVANI DI MAERNE-MARTELLAGO-OLMO

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#MIINTERESSI

Qualcuno ha voluto che l’incontro fissato, ancora in autunno, tra noi educatori della Collaborazione delle parrocchie di Maerne, Martellago e Olmo cadesse proprio con la settimana di animazione dei missionari Saveriani.

Abbiamo così accolto la testimonianza missionaria di padre Carlos di origine messicana.

Abbiamo scoperto come la sua vocazione sia nata da un piccolo seme gettato dal Signore quando era ancora bambino da alcuni missionari passati nella sua parrocchia.

Molti anni dopo, già studente universitario, ancora il Signore lo chiamava, mettendolo in contatto con alcuni sacerdoti Saveriani, e riapriva quella domanda se la missione poteva essere la strada. “Perché no!?” Decide di entrare nel noviziato.

Scoprirà, così, che i missionari incontrati da bambino erano gli stessi Saveriani a cui ora il Signore lo aveva condotto.

Parlando della sua prima esperienza di missione andando verso questo villaggio isolato e povero, ci diceva la sua preoccupazione sul che cosa fare e il molto da portare.

Nell’incontro con questi indigeni padre Carlos ci ha confessato di aver ricevuto molto: è stato accolto fin da subito da questa comunità dispersa nella foresta e proprio loro gli hanno fatto sperimentare un modo inaspettato e bello di vivere le relazioni nel quotidiano. Ogni missionario parte per portare Gesù e la sua salvezza per ogni uomo di qualsiasi popolo, razza e religione, ma con noi ci portiamo anche il nostro modo di vivere e consumare le relazioni con le persone. Chi ritorna dalla missione, come padre Carlos, riconosce di aver ricevuto una vita più ricca perché vissuta con ritmi più “naturali” che permettono di gustare più a fondo le persone che si incontrano ogni giorno.

Queste relazioni riescono a darci quella pienezza che non possiamo sentire negli incontri fugaci.

Dopo la sua testimonianza, a partire da alcune foto sparse abbiamo provato a chiederci e condividere cosa ci interessa, cosa colpisce la nostra esistenza, in quali situazioni ci siamo sentiti accolti dal Signore e in quali incontri noi lo abbiamo accolto.

Grazie, padre Carlos, per aver scelto di partire per venirci incontro. E, perché no? Cerchiamo anche noi dove il Signore ci chiama a partire da chi abbiamo nel cuore!

Dloris


Padre Carlos e la missione di portare Dio ai più poveri.

Padre Carlos è un sacerdote missionario a servizio del suo stesso Paese: lil Messico, talmente vasto da radunare entro i suoi confini persone con stili e abitudini di vita completamente diverse.

Durante l’incontro ci racconta un frammento della propria storia con il suo modo di fare fresco, gioioso, semplice e coinvolgente.

Parla di quando è partito per una delle regioni più povere del Messico, con la volontà di migliorare le condizioni di vita degli abitanti di quei villaggi e portare loro la Parola di Dio. Dopo un lungo viaggio compiuto a dorso d’asino in mezzo alla foresta, giunge finalmente a destinazione.

Si ritrova in un piccolo villaggio la cui religione non risulta precisamente definita: sprazzi di cristianesimo si mescolano ad antiche tradizioni locali, ma fra i membri vige un senso comune di generosità ed altruismo talmente gratuito e genuino che, Padre Carlos ne è certo, non può che essere il frutto di un forte amore seminato nel cuore di quelle persone da Dio.

Nella maniera in cui quelle famiglie avevano coltivato nel tempo il tesoro delle relazioni interpersonali e intrafamiliari, prendendosi cura gli uni dei parenti degli altri, allo stesso modo avevano iniziato spontaneamente a prendersi cura di lui e dei suoi compagni di viaggio, come se fossero parte della stessa grande famiglia.

In poco tempo Padre Carlos si rende conto di essere in realtà il più povero tra tutte quelle persone verso cui era partito con l’intento di aiutare, e al termine del suo servizio capisce di aver ricevuto di più di quanto non abbia donato.

Grazie a padre Carlos, che ci ha fatto capire

che non sempre serve andare dall’altra parte del mondo per aiutare il prossimo concretamente, e che da tutti, anche dal più povero tra i poveri (anzi soprattutto da lui!), si può imparare molto!

ALESSIA


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