Skip to main content
Condividi su

Finalmente è arrivato il 20 ottobre: giorno dell’installazione del nuovo presidente, Jokowi, insieme al suo vice, J. Kalla.

C’erano stati dei timori in antecedenza. Il suo avversario politico, Prabowo, non aveva riconosciuto la vittoria elettorale di Jokowi, aveva cercato con tutti i mezzi legali di contrastarla e anche dopo la sentenza definitiva della Corte suprema, non l’aveva accettata e aveva detto che avrebbe combattuto il suo avversario in Parlamento (dove la sua coalizione ha la maggioranza dei seggi) e fuori. Addirittura alcuni temevano il boicottaggio del Parlamento nella cerimonia di installazione, con alcune personalità che, si diceva, non avrebbero partecipato.

Invece, inaspettatamente, alcuni giorni prima Jokowi ha incontrato Prabowo nella casa di questi, ed hanno espresso in pubblico segni di rispetto.

È bastato questo per creare subito un altro clima. E la cerimonia di investitura è stata una festa politica di tutto il paese e soprattutto una festa popolare. Mai si era vista tanta gente, dal mattino alla sera, con tanta passione, spontaneità, gioia e speranza accompagnare un evento politico.

Un ruolo grande ha giocato la società civile, con migliaia di volontari, sia nel corso della sua campagna elettorale che nell’organizzazione di questa festa popolare, cosa che sembra continuerà anche in futuro svolgendo il suo ruolo di controllo da parte della gente di un governo che vuol essere a servizio del popolo. Non si era mai visto in passato che la gente facesse raccolta di fondi per un candidato presidenziale; anzi, la gente si aspettava incentivi per poter poi appoggiare l’uno o l’altro dei candidati.

Tutto il viaggio dal palazzo del Parlamento a quello presidenziale è stato un bagno di folla.

Un’enorme bandiera bianco-rossa distesa sopra la testa di centinaia di persone ha accompagnato il corteo che si è riversato, a frotte, sul palazzo presidenziale. Entrato nel cortile, Jokowi ha passato in rassegna vari picchetti d’onore, rappresentanti delle varie armi e, accompagnato dall’ex presidente, è entrato nel palazzo presidenziale che sarà la sua nuova residenza. Ha detto, difatti, che non avendo una casa a Giacarta, dovrà abitare nel palazzo. 

Il pomeriggio poi ha visto decine e decine di migliaia di persone attorno al Monumento nazionale dove su un grande palco decine di artisti, gratis, hanno dato spettacolo mentre la gente riceveva spuntini e bevande gratis in vari angoli della piazza, fino alle ore 23. Addirittura il presidente è salito sul palco, correndo a destra e a sinistra, con le 3 dita alzate (segno di unità di tutto il popolo) con il comico effetto delle guardie del corpo a rincorrerlo con fatica…

Dopo il giuramento, Jokowi ha tenuto il suo primo discorso pubblico. Si è trattato di un breve intervento, semplice, ma interessante dal punto di vista programmatico. Per la vita interna del paese ha ricordato la necessità di lavorare seriamente, di stare uniti e di collaborare gli uni con gli altri. È finito il tempo della divisione politica, ha detto, ora si tratta di costruire insieme un avvenire migliore per tutto il paese.

Nelle sue relazioni internazionali, l’Indonesia seguirà la tradizione della politica “libera e attiva”. Consapevole della sua potenza, “la terza democrazia mondiale, il paese con il maggior numero di musulmani al mondo, il maggior paese del Sudest Asiatico” cercherà di dare il suo contributo alla civiltà globale.

Un traguardo esplicito annunciato per i prossimi anni sarà di fare di questo paese una potenza marittima. L’Indonesia è il maggior arcipelago del mondo, ha più di 3 milioni di km2 di acque territoriali, più di 95mila km di coste, ha quindi un enorme potenziale da sviluppare.

Queste cose sono state dette con semplicità e convinzione ed hanno attirato varie volte gli applausi del Parlamento e degli spettatori.

Ora tutto il paese aspetta che questo ex commerciante di mobili, con spirito e stile nuovi, con strumenti leggeri ed efficaci, con un costante contatto con la gente… faccia progredire questo paese verso un maggior benessere e una maggiore giustizia.

  • FRANCESCO MARINI.
  • Giacarta, 22 ottobre 2014.


Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito