MEDITAZIONI SUI NOMI DI DIO NEL CORANO E NELLA BIBBIA
In questo volume, mons. Michael Fitzgerald propone un’operazione che richiede ai lettori disposizione al dialogo, desiderio di capire e curiosità culturale. Oltre a un minimo di impegno, perché, diciamolo subito, il non elevato numero di pagine non deve trarre in inganno… non si tratta di un testo “facile”, al contrario esso richiede un po’ di attenzione, ma, come tutti i libri che hanno qualcosa da dire, ripaga abbondantemente lo sforzo richiesto. Si tratta di un testo originale, credo unico nel suo genere. A mia conoscenza, infatti, non vi sono altre opere disponibili in italiano che suggeriscano esercizi spirituali a partire dai Nomi più belli di Dio nella tradizione islamica. Ciò richiede una precisazione: per i musulmani i nomi di Dio sono novantanove (il centesimo è noto a lui solo), un hadith (un “detto” del Profeta) incoraggia la loro recita “A Dio appartengono i novantanove nomi, cioè cento meno uno, perché lui, l’Unico, ama essere descritto da questi nomi, recitati uno per uno; colui che conosce i novantanove nomi entrerà nel paradiso”. Spesso viene usato un rosario per recitarli, composto da tre volte trentatré grani, o spesso solo da trentatré.
Ma per apprezzare a fondo l’opera di mons. Fitzgerald, arcivescovo titolare di Nepte, è necessario dire qualcosa del suo autore. Missionario della Società per le Missioni Africane (più noti come Padri Bianchi), ha studiato teologia a Cartagine, in Tunisia, poi alla Pontificia Università Gregoriana a Roma e alla School of Oriental and African Studies di Londra. Studioso di islamistica, ha insegnato in diverse Università africane, è stato direttore del Pisai (il Pontificio istituto di studi arabi e d’islamistica). In seguito ha ricoperto l’incarico dapprima di segretario, poi di presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Dal 2006 al 2013 è stato nunzio apostolico in Egitto, periodo durante il quale ha curato per un anno la rubrica “L’ultima di MO” (2011).
Basterebbero questi cenni alla sua biografia per comprendere che abbiamo a che fare con uno dei massimi specialisti di dialogo islamo-cristiano, che ha dedicato la vita a definire una visione cristiana dell’islam, in particolare da un punto di vista teologico, tema quanto mai arduo, ma di fondamentale importanza nell’era contemporanea. Un percorso oggi tanto più difficile quanto l’islamismo radicale, il jihadismo e il terrorismo gettano sulla tradizione religiosa di un miliardo e mezzo di fedeli un’ombra sempre più cupa.
Il libro di mons. Fitzgerald si rivolge al credente anzitutto selezionando per gruppi alcuni dei Nomi più belli (ne vengono presi in considerazione circa sessanta): Dio creatore; Dio trascendente; Dio con noi; Dio di bontà e di misericordia; Dio, re e Signore; Dio, la guida; Dio generoso e fedele; Dio, nostra pace. In questi otto capitoli, l’autore applica una sorta di metodo sinottico: alle citazioni dei nomi di Dio presenti in alcuni versetti del Corano, sempre presentati con cura filologica e accompagnati da un’analisi storico-linguistica, vengono affiancate le rilevanti citazioni dell’Antico e del nuovo Testamento, anch’esse contestualizzate con precisione. Ne risulta una sottolineatura delle convergenze che solo apparentemente può apparire spiazzante. In realtà per il lettore – o meglio per chi sia disposto a meditare, come giustamente ricorda il sottotitolo del volume – si apre una ricca serie di considerazioni che non possono che favorire la crescita spirituale.
Completano il volume un’esauriente introduzione ai “novantanove nomi” che ne richiama la centralità nella tradizione religiosa islamica e un’interessante prefazione di mons. Claude Rault, vescovo di Laghouat-Ghardaia (Algeria), amico e discepolo dell’autore, che ci aiuta a comprendere la genesi e lo sviluppo della sua straordinaria avventura intellettuale.
