Quando chiesero al primo ministro cinese Zhou Enlai (1898-1976) quale fosse secondo lui il significato storico di quell'epocale evento che fu la Rivoluzione Francese, senza scomporsi rispose: "È troppo presto per dirlo...". Una risposta apprezzata per la tradizionale cautela e saggezza cinesi, anche se, secondo alcuni storici, è stato sopravvalutato il ruolo della distanza temporale dagli eventi nel formulare giudizi, e che questa, pertanto, non sarebbe di per sé garanzia di obiettività.
Ora è il nostro turno di chiederci quale giudizio dare sulla rivoluzione che ha portato alla nascita della Repubblica Popolare Cinese, di cui si è da poco celebrato il 60° anniversario dalla fondazione (1° ottobre 1949).
Può valere la stessa risposta dell'arguto Zhou Enlai? Sessant'anni non sono molti nella vita di uno Stato, ma forse sono abbastanza per azzardare qualche valutazione.
È ciò che ci proponiamo di fare con questo dossier, che riunisce articoli che affrontano aspetti diversi della vita cinese di oggi e che ne prendono in considerazione l'evoluzione politica, la straordinaria crescita economica, la mancanza di libertà democratiche, il rinnovato ruolo del confucianesimo, la condizione della Chiesa e delle altre tradizioni religiose.
L'intento è di offrire un quadro d'insieme dell'attuale situazione cinese, certamente non esaustivo, ma ricco di spunti di riflessione per avvicinare le principali questioni che agitano il paese più popoloso del mondo, la cui importanza è ormai sotto gli occhi di tutti.
