ROBERTO CUCCHINI / UNA RICERCA FONDAMENTALE PER LA MEMORIA BRESCIANA
“Mi sono interessato forse di più alle persone di cui avevo poco materiale, sapevo poco. Quasi per volere dare il giusto valore anche a loro, alle loro storie”. In filigrana, da questa affermazione fatta in un’intervista radiofonica da Roberto Cucchini - che ha curato un formidabile lavoro di ricerca sui deportati bresciani nei campi di concentramento nazisti, durato oltre quattro anni, i cui primi risultati sono disponibili sul sito dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) della sezione di Brescia – si intravvede la scelta, in qualche modo l’amore, per gli ultimi e - per la storia - i senza nome, fatta da parte dell’attivista pacifista e nonviolento e dell’uomo appassionato e studioso di storia. Il lavoro di Cucchini ha dato un volto e un'identità ad oltre quattrocento uomini e donne che sono nati nel bresciano, oppure hanno vissuto e passato una parte significativa della loro vita nel territorio della città lombarda, e che hanno attraversato una delle più atroci e terribili pagine del novecento. Da questo lungo catalogo, che assomiglia molto di più ad un affresco o ad un sacro mosaico nel quale ogni tessera ha un valore cruciale, emerge un nuovo punto di vista sulla nostra città, fatto da persone dalle più disparate origini e scelte che si sono ritrovate, ad un certo punto del loro percorso a sfidare e combattere il nazifascismo finendo nell’ingranaggio di morte e di abbrutimento dei lager nazisti. A breve, sempre sul sito dell’ANED, verrà pubblicato un corposo lavoro critico dell’autore che traccerà un percorso di lettura e un indice analitico che consentirà la fruizione completa e approfondita della sua ricerca. Ricerca non ancora conclusa che si completerà con materiale legato al cinema, alla musica, all’arte e alla letteratura, che ha accompagnato e vissuto intensamente questo tralcio fondamentale della storia europea. Per la celebrazione del Giorno della Memoria il Giornale di Brescia ha dedicato a Roberto un testo molto articolato e puntuale, unito ad una significativa intervista, curata con attenzione e sensibilità da Enrico Mirani e organizzata dal vicedirettore del quotidiano Gabriele Colleoni.