Con la trasmissione La dittatura delle armi di PresaDiretta, Rai3 ha dimostrato che si può ancora fare del “buon giornalismo”, che il pubblico gradisce: 1.122.000 spettatori (il 4,4% di quella fascia oraria), anche se c’era la concorrenza di trasmissioni più “popolari”: su Rai1 la serie Makari (6.389.000 spettatori e 26,5%), su Canale 5 L’Isola dei Famosi (3.427.000 spettatori e 19,8%). Per una trasmissione impegnata e impegnativa, come quella di Riccardo Iacona, sono numeri importanti. Segno che fare “buon giornalismo” paga, anche se richiede maggiore preparazione e professionalità. Non è buon giornalismo, invece, ma opinionismo, quello che tutte le sere viene servito nei salotti televisivi. La puntata di PresaDiretta di lunedì 22 marzo ha anche il merito di aver fatto conoscere ad un pubblico ampio il modo di Rete italiana Pace e Disarmo di fare ricerca, studio e documentazione (grazie ad analisti come Giorgio Beretta, Francesco Vignarca, Maurizio Simoncelli e altri), di promuovere campagne, come quella ddi pressione alle “banche armate” delle riviste missionarie “Missione Oggi”, “Nigrizia” e “Mosaico di Pace”.
