“100 anni di pace” è il titolo della mostra allestita a Brescia, presso i Missionari Saveriani, nell’ambito del Festival della Pace organizzato in città dal 15 al 30 novembre. Curata del Centro Sereno Regis di Torino, la mostra è stata presentata sabato 16 dalla Presidente Angela Dogliotti, insieme a Beppe Marasso attivista storica del Movimento Nonviolento.
Con fotografie alternate a pannelli e ad alcuni video, la mostra racconta il ‘900 nei suoi tentativi di costruzione di un mondo più capace di sancire diritti e accogliere le diversità, di opporsi alla guerra e difendere l’ambiente.
Una carrellata che spazia dalla necessità di superare l’idea di nemico a Franz Jägerstätter ucciso perché contrario al nazismo, da Alex Langer e la sua prima richiesta al Parlamento europeo di istituire corpi civili di pace a esperienze nonviolente in Sudafrica, Ruanda e Palestina, dalla marcia per la pace a Sarajevo alla marcia Perugia-Assisi istituita da Aldo Capitini, dalle lotte antimilitariste a quelle contro il nucleare, da quelle femministe a quelle per la difesa delle biodiversità, dall’obiezione di coscienza al servizio militare alla resistenza contro la guerra in Vietnam e in Iraq. E tanto altro ancora.
Un secolo di impegno e di lotta, di campagne e di presenze personali.
Perché la pace si costruisce cercando di vivere quotidianamente relazioni rispettose degli altri e del mondo, ma soprattutto sforzandosi di guardare, di fare la propria parte, di attingere alla propria creatività per depotenziare il modello predatore che combatte la giustizia economica e sociale, annienta i diritti di molti per garantire i privilegi di pochi, distrugge l’ambiente e si fonda sull’idea di dominio.
I care insomma come antidoto ai rigurgiti fascisti di oggi, capacità di vedere ed indignarsi per attingere alla forza della nonviolenza e costruire tasselli di pace.