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Un mese fa eravamo in Thailandia e oggi la missione è qui

Un mese fa eravamo in Thailandia e oggi la missione è qui

Padre Panda non avresti potuto farci domanda più complicata per il nostro rientro: “Qual è il senso di questa esperienza nella tua vita?” (e sì che quella che faceva le domande ero io, scherzi a parte).

Queste prime settimane di nuovo in Italia sono state un susseguirsi di emozioni: siamo tornati, si parla italiano e non più thailandese, non entriamo nelle case a piedi scalzi e non c’è un’umidità altissima. Ci ho messo un attimo a riambientarmi. È vero che tre settimane non sono vent’anni, però comunque ho percepito un certo cambiamento.

Qualche giorno dopo il rientro mia nonna mi ha presa da parte e mi ha detto: “Sono stata proprio contenta di vederti nelle foto così e, rivedendoti oggi, noto qualcosa brilla nei tuoi occhi”. Mi chiedo che cosa sia quella luce che ha visto mia nonna in me e che io ho percepito. Spero di non perderla. Forse quest’esperienza ha messo in luce per me stessa dove sono e dove vorrei essere e in che modo. Ho 25 anni e ho voglia di girare il mondo, di incontrare nuove persone e condividere con loro esperienze di senso, dove si possano condividere dei valori come il rispetto, la fede e l’entusiasmo per le piccole cose.

Sono salita sulle guglie del Duomo di Milano e mi sono ricordata di quando eravamo sul Baiyoke Sky Hotel. Quando vediamo una città dall’alto pensiamo al fatto che si veda tutto, le strade sulle quali si muovono delle luci in lontananza, i palazzi alti, delle cupole dorate e il resto delle case che si estende in uno spazio scuro. Oppure un’estensione di caseggiati, di negozi, strade che si estendono a vista d’occhio su un terreno pianeggiante. Forse però non si vede molto, è una prospettiva privilegiata. È dal basso che la vita brulica e che le esperienze si fanno.

Ora penso che entrambe le prospettive si compenetrino, una visione generale una che entra nel particolare: quindi penso che ora io ho avuto modo di sbirciare un panorama dall’alto, un progetto, e ora sono tornata con le mani in pasta per cercare, dal basso, per lavorare su di me e gli altri cercando di portare quest’intuizione che ho ricevuto ad agosto in Thailandia anche alle persone che mi chiedono come è andata e da dove ho scattato quelle bellissime foto che hanno visto su Instagram…

Quando sono partita non sapevo bene cosa avrei trovato una volta arrivato in Thailandia, con i padri saveriani, mi sono lasciata guidare dalle aspettative che sono state ampliamente ripagate. Non ho conosciuto la città di Bangkok come un di templi riccamente decorati, spiagge, ma più per le sue contraddizioni: per la povertà, per i rifugiati e i thailandesi stessi. Il tutto confrontato con il mio vissuto fino ad ora. 

Certo è che nel cuore mi è rimasta la mezza giornata passata nel Nord ad Umphang, insieme a padre Alessio Crippa, originario di Santa Margherita, ma che ha visto crescere la sua fede proprio nella città dalla quale vengo anche io, Desio. Anche lui è sorpreso di vedere una giovane che arriva proprio da quel territorio lontano, dato che ora la casa dei saveriani è principalmente impiegata per far riposare i padri più anziani. Vorrei ora sapere come diffondere al meglio questa bella notizia che porto nel cuore e sperare che tanti altri vogliano farne una a loro volta!


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Pubblicato
08 Settembre 2022
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