“Vi affido al divin Cuore”, Lettera aperta ai saveriani in festa
La signora Santina è sorella di p. Luigi Zucchinelli e una fedelissima della festa dei familiari. Quest'anno non ha potuto partecipare, ma si è resa presente con questa affettuosa lettera.
Cari saveriani di Tavernerio, oggi voi siete in festa con tutti i vostri familiari e io sono molto felice di questa grande gioia. Chissà quante persone ci saranno: tanta allegria, il vocio nei corridoi, i vestiti della festa e il tradizionale buon pranzo! È una bella tradizione che vi fa onore e mostra la vostra umanità e il vostro rapporto sereno e cordiale con i familiari.
Tante volte ho partecipato a questa festa, non solo a Tavernerio, ma anche ad Alzano e a Parma. Grazie di cuore di queste belle opportunità. Quest'anno purtroppo non mi sarà possibile essere presente, e allora invio a tutti voi missionari e ai parenti i miei saluti e il mio augurio.
Lo sguardo al Crocifisso
Carissimi, dall'anno 2005 la mia vita è profondamente cambiata: la sofferenza ha preso prepotentemente posto nel mio corpo e mi ha regalato una vita tanto diversa da prima, quanto piena di significato... Vivo nel silenzio e in quel silenzio guardo il Crocifisso. Lui mi parla...
Accade un po' quello che è accaduto al vostro fondatore a Parma, sulla strada verso la scuola dove si trova la chiesa della pace in Borgo delle Colonne: mons. Conforti entra ogni giorno in quella chiesa e sosta davanti al Crocifisso: "Io lo guardavo e Lui guardava me e mi pareva che dicesse tante cose", ricorderà egli stesso dopo essere divenuto vescovo. Fu proprio dall'incontro con quel Crocefisso che nacque nel giovane Conforti la vocazione sacerdotale. Cari missionari saveriani, a quel Crocifisso ogni giorno affido ognuno di voi e le missioni in cui vi trovate.
Una famiglia saveriana
Le parole del vostro fondatore mi sono di grande conforto nella mia situazione di malata e disabile. Ascoltate cosa diceva: "Sacrificherò tutto me stesso e le mie sostanze e quanto sarà in mia mano per riuscire nella santa impresa... Benché conscio del mio nulla, non mi sgomenterò di fronte alle contraddizioni e alle difficoltà fidando nel divin Cuore che palpitò e soffrì per tutti i popoli della terra". Il Conforti parlava della fondazione dell'istituto saveriano.
La nostra famiglia ha sempre avuto nel cuore i missionari saveriani, nei quali fin da bambino mio fratello è entrato. Io, le sorelle e i fratelli abbiamo sempre onorato e aiutato le missioni e ne siamo orgogliosi. Non posso oggi dimenticare il bene che mia sorella Gesuina ha voluto ai saveriani; anche lei ha sacrificato tutta se stessa e le sue sostanze per la vostra "santa impresa"... E così in modo diverso tutti voi, cari parenti presenti alla festa.
Fedeltà e coerenza di vita
È davvero una bella giornata. Anche in paradiso fanno festa con noi i nostri parenti e, primo tra tutti, festeggia il vostro beato Conforti. Vi sono vicina con affetto e oggi, partecipando alla santa Messa, mi unirò in spirituale comunione con ciascuno di voi, offrirò le mie pene per il dono di un gran numero di vocazioni.
Nel settembre 2007, a tale proposito il vostro superiore generale p. Rino Benzoni scriveva: "Dobbiamo formare bene i giovani che il Signore ci affida. Questo impegno non riguarda solo i formatori, ma tutti. Perché si educa più per quello che si è e si fa, che per quello che si dice e si insegna. Perciò il Capitolo ha invitato tutti i saveriani alla fedeltà e alla coerenza di vita. È il modo migliore per ottenere dal Signore buone vocazioni e per formarle".
Lo Spirito Santo vi conceda un numero sempre più grande di missionari e conceda a tutti voi "fedeltà e coerenza di vita". Anche io vi affido al "divin Cuore che palpitò e soffrì per tutti i popoli della terra".