Una Quaresima da… Oscar
In occasione del 30° anniversario del martirio di Oscar Romero, vescovo di San Salvador, pubblichiamo alcuni suoi pensieri sempre attuali, pubblicati nel sussidio per la Quaresima "Radunate il mio popolo".
Non misuriamo la chiesa in base alla quantità di gente, né dai suoi edifici. Quel che importa siete voi, gli uomini e le donne, i cuori, cui la grazia di Dio dà la verità e la vita di Dio. Misuratevi in base alla sincerità del cuore con cui seguite questa verità.
Queste disuguaglianze ingiuste, queste masse di miseria sono un antisegno del nostro cristianesimo. Esse affermano che crediamo più nelle cose della terra che non nell'alleanza di amore che abbiamo stretto con Lui, per cui noi uomini e donne dobbiamo sentirci fratelli.
Pregare e attendersi tutto da Dio senza far niente non è pregare. È pigrizia, alienazione, passività e conformismo. Molte delle cose che succedono non sono volontà di Dio. Se l'uomo può migliorare le circostanze e chiede a Dio il coraggio di farlo, allora vi è preghiera.
La chiesa vuole destare uomini e donne al senso del popolo. La massa è un mucchio di gente, quanto più è assopita meglio è. Il popolo è comunità di uomini in cui tutti aspirano al bene comune.
Saremo fermi nel difendere i nostri diritti, ma avendo nel cuore un amore grande.
Perché nel difenderci così, con amore, cerchiamo anche la conversione dei peccatori. Questa è la vendetta del cristiano!
Non dobbiamo fare un cristianesimo a piacer nostro. Non dobbiamo addomesticare il vangelo; invece lasciamoci addomesticare dal vangelo.
Non basta andare a Messa la domenica, non basta chiamarsi cattolici, portare il bambino a battezzare. Non bastano le apparenze, Dio non si appaga delle apparenze. Dio vuole il vestito della giustizia, vuole i suoi cristiani rivestiti di amore.
Aria, acqua e tutto ciò che tocchiamo è inquinato. Ma che la natura sia curata dall'uomo è un impegno preso con Dio!