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Una moneta e un'Ave Maria

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Scrivo dalla nuova parrocchia nella quale sono venuto a lavorare alla fine di gennaio, in Amazzonia. Desidero condividere con voi i progetti e le preoccupazioni per la situazione di questa comunità cristiana. Per vivere in questa nuova realtà cerco di imparare dalla storia, che è maestra.

Una sproporzione esagerata?

Quando nel 1843 mons. Carlo de Forbim Jansom (vescovo de Nancy, in Francia) fondò la "Santa Infanzia" (oggi chiamata "Infanzia Missionaria"), chiedeva ai bambini un piccolo impegno per sostenere le attività dei missionari, che lavoravano per riscattare i bambini abbandonati in Cina: una moneta al mese e un'Ave Maria al giorno.

Che sproporzione! - si potrebbe pensare - tra l'aiuto economico e l'aiuto spirituale! Adesso che mi trovo a vivere nella realtà urbana di Belém, dove la moltitudine di gente che cerca un futuro migliore trova solo promesse e dove le vie di uscita per i problemi economici sono quelle del furto armato o del traffico di droga, comincio a capire anch'io. Vi racconto un semplice fatto che è illuminante.

La chiesa "Regina della pace"

La nostra parrocchia ha circa 85mila abitanti e si trova al limite di due municipi: una parte appartiene a Belém, capoluogo della regione del Pará; l'altra, più grande, appartiene al municipio confinante di Ananindeua. Questo dice già molto dal punto di vista politico. L'area, solo per il fatto di essere al limite dei due municipi, è un po' abbandonata. C'è una chiesa principale, la sede della parrocchia dedicata a Sant'Antonio di Padova; poi ci sono altre sette zone che, con il tempo, diventeranno parrocchie autonome, vista la quantità di persone che vive in quest'area.

Ogni zona ha una chiesetta: sei sono costruite in mattoni e sono anche ben fatte. Una, invece, è costruita in legno, ed è in una situazione precaria. Anni fa, questa zona era una discarica della spazzatura municipale, che qui chiamano "lixão". Con l'aumento della popolazione, il terreno è stato occupato. Moltissima gente ha costruito la sua baracca e pian piano, dopo anni, la casa in mattoni ("casa" per modo di dire, perché la maggior parte delle abitazioni sono monolocali).

Nello stesso luogo si è formata anche una comunità cristiana e una specie di "Proloco", che ha riservato uno spazio per la costruzione di una chiesetta, di un salone per le attività della comunità e un campetto di calcio. La cappella è stata dedicata alla Madonna "Regina della pace", per invocare protezione in un'area molto violenta, a causa del traffico di droga.

Attenzione al... grilletto!

In questi giorni, la comunità si è riunita e ha deciso di cominciare la "costruzione" del complesso. L'unico problema vero sono gli spacciatori di droga che hanno la "sede" proprio vicino al terreno dove si dovrebbe costruire. Sono proprietari di piccoli bar, che servono da facciata per i traffici loschi e sembra che non vogliano che la zona sia illuminata e... civilizzata.

Noi cominceremo i lavori, ma con le dovute cautele, perché da queste parti non ci pensano due volte a usare il grilletto. I soldi per fare la chiesa servono, ma servono di più le preghiere per convertire questa banda di delinquenti, che sono entrati nel mondo del... traffico. Non vorrei che ne uscissero solo quando sono dentro la bara!

Lo ripeto: servono preghiere ben cariche di quella fede che muove anche le montagne. Quindi, l'aiuto che vi chiedo è la preghiera per la conversione di questi poveri disgraziati. Proprio come nel 1843 in Francia, anch'io per costruire la chiesa chiedo: una monetina al mese a un'Ave Maria al giorno.



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