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Una festa dal doppio valore

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La festa di San Francesco Saverio, lo scorso 3 dicembre, continua a essere l’appuntamento saveriano con una doppia valenza: da una parte è una “Festa di famiglia”, dall’altra rimane e si rafforza il suo significato diocesano, quale momento di comunione, riflessione e agape con i sacerdoti della chiesa locale.

La riflessione di don Alfonso

Vorrei partire proprio da quest’ultimo aspetto. La comunità saveriana di Salerno si è data da fare per invitare i sacerdoti amici, e quelli che aiutiamo nel ministero. Assieme a loro, dopo un affettuoso benvenuto, abbiamo ascoltato la riflessione di don Alfonso Raimo, sacerdote della diocesi di Salerno, molto impegnato e sensibile verso la missione. Da poco, ha concluso il suo incarico nazionale a Propaganda Fide a Roma.

La sua riflessione può essere ben riassunta nelle parole che troviamo nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia al n. 4. “Tutta questa ricchezza dottrinale del Concilio Vaticano II è rivolta in un’unica direzione: servire l’uomo, in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità”.

Al centro l’uomo e i suoi bisogni

Questo è stato l’invito che don Alfonso ha rivolto a noi saveriani e ai suoi confratelli: mettere al centro della nostra pastorale gli uomini e le donne con i loro bisogni e le loro necessità, allargando lo sguardo anche verso quegli uomini e donne che arrivano nel nostro Paese e che appartengono a fedi, culture e tradizioni diverse.

La mattinata si è conclusa con la Messa presieduta dal vescovo emerito di Sessa Aurunca, mons. Antonio Napoletano e il pranzo tutti assieme.

La serata con i laici saveriani

La “Festa di famiglia” è proseguita in serata assieme ai laici saveriani, con i quali c’è ormai una corresponsabilità in tutte le nostre attività interne ed esterne alla comunità, e con un gruppo di amici che hanno voluto unirsi nella preghiera a san Francesco Saverio.

Ci siamo lasciati ispirare da spezzoni tratti da lettere che il Saverio inviò ai confratelli in Europa, durante i suoi anni vissuti in Asia nell’annuncio del vangelo a tutti coloro che ancora non conoscevano Cristo. Tra i molti frammenti letti mi hanno colpito queste frasi del Saverio: “Le vostre parole siano allegre, semplici e blande, e rimproverate solo se necessario, però con buona grazia, in modo da far vedere che disprezzate il peccato ma non il peccatore… Siate amabili senza arrabbiarvi, senza essere tristi, ma sempre pieni di bontà e benignità”.

Per finire, abbiamo chiesto al nostro patrono san Francesco Saverio, di ispirarci e di accompagnarci in questo anno della Misericordia per condividere con chi vive ai margini quell’attenzione, quella cura che Dio ha verso ciascuno di noi.



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