Un sogno per il futuro, ...Continua l’intervista a p. Chiarelli
Il Brasile è un immenso Paese, grande 27 volte l’Italia e ricco di possibilità. Ma non tutto è roseo. Deve ancora affrontare problemi gravi. Il principale è la povertà della maggioranza della popolazione; poi c’è la violenza, che aumenta continuamente. L’altro problema, che angustia particolarmente i missionari, è costituito dal moltiplicarsi delle sette che creano una grande confusione nella vita religiosa della gente. Ma proseguiamo la chiacchierata con p. Giuseppe.
Che progetti hai in mente per i prossimi anni?
In questo momento, sto lavorando in un seminario che ospita ragazzi delle scuole medie e superiori. Questi giovani desiderano pentare missionari saveriani, per portare il vangelo in altri paesi non cristiani, fuori della propria nazione e cultura.
Mi occupo anche di una parrocchia di periferia, nella grande città di Londrina, nella regione del Paranà. Stiamo poi pensando di realizzare nei prossimi anni, con l’aiuto del Signore e della gente, una ristrutturazione del nostro seminario. Vorremmo ricavare alcune stanze ben attrezzate per l’accoglienza e la cura di padri e fratelli saveriani anziani o malati.
Sarebbe una novità...
Sì, per noi saveriani che lavoriamo in Brasile è una novità. Generalmente, quando ci ammaliamo seriamente o pentiamo anziani, noi saveriani torniamo in Italia per farci curare e assistere, secondo i casi e le necessità. Ma sarebbe, credo, un bel servizio per la famiglia saveriana e per i confratelli che hanno speso tutta la loro vita in Brasile, potervi restare anche per le cure mediche e per l'assistenza negli anni della vecchiaia. Molti, infatti, vorrebbero restare in Brasiele fino alla fine.
Anche per i nostri studenti missionari e per la gente, la presenza di questi missionari, pieni di esperienza e bisognosi di cure, sarebbe uno stimolo a crescere spiritualmente e ad aprire il proprio cuore alle necessità del mondo.