Sembra impossibile, eppure è accaduto: i saveriani non sono più tra noi. Anno dopo anno, all’ombra del santuario e nella quieta accoglienza del parco della Mondialità abbiamo conosciuto e apprezzato tanti missionari, dal mitico e indimenticabile p. Aurelio Cannizzaro al “burbero” p. Oliviero; dal carismatico p. Nicola al consigliere spirituale p. Ercole, fino all’amico p. Flavio e agli ultimi rettori pp. Ezio e Pierluigi. E che dire del compianto p. Piergiorgio Lanaro e dei racconti di prigionia nelle foreste africane di p. Mario Guerra e p. Ezio Meloni o dell’esperienza in Amazzonia di p. Angelo Pansa in Brasile!

Una finestra aperta sul mondo

Tutti questi missionari e tanti altri ci hanno raccontato di mondi lontani, afflitti da grandi problematiche ambientali e da conflitti tribali, dove la missione ha portato aiuto e sostegno ai più disagiati e agli “ultimi”.

Alcuni di questi missionari sono tornati alla casa madre; altri da terre lontane mantengono con noi un legame di amicizia. Ci siamo convinti che è possibile scegliere la solidarietà senza farci travolgere dal nostro mondo consumistico, tenendo aperta, nel nostro cuore, una piccola finestra verso questo mondo lontano.

Buffet dei popoli e Banco dei ricami

Nell’estate del 1988 è nato, per iniziativa di un gruppo di giovani, il Buffet dei popoli. Esso, anno dopo anno, durante le festività della Madonna della Grazia, ha allestito un banco di ristoro con le specialità del posto, compresa la famosa granita di fragole e limone. Si faceva a gara per preparare e servire, ai fedeli stanchi e assetati rientrati dalla processione, tante cose buone. Tanti progetti nelle missioni lontane sono stati sostenuti grazie a questa attività.

Per iniziativa di un trio di mamme è nato, subito dopo, il Banco dei ricami per il Congo. Nonostante il Buffet dei popoli abbia interrotto le attività, esso continua tuttora con il suo caratteristico gazebo sul sagrato del santuario. In tal modo si offre opportunità di amicizia e cooperazione.

Il forte disorientamento

Per tanti anni abbiamo realizzato manufatti diversi e unici con ago, filo e occhi attenti al telaio. Grazie alla collaborazione di tanti amici amanti del “Bello” e del “Bene” abbiamo sostenuto il Centro di sanità di Kasando nel Nord Kivu, in Congo. Questi progetti ci hanno colmato di gioia e riconoscenza reciproca.

Qualche mese fa è maturata la decisione di destinare ad altra sede i saveriani di Gallico, punto di riferimento per noi fedeli. Si potrà dire che ragioni superiori hanno orientato la decisione di lasciare il santuario e il parco, ma di certo il senso della missionarietà ha subito un colpo notevole e il disorientamento è stato forte. Ci siamo chiesti se questo evento potesse interrompere un progetto pluriennale e una sentita relazione d’amore con “l’altro”, ripercuotendosi sulla fiducia e sulle aspettative dei nostri referenti africani. Abbiamo così maturato la convinzione di dover continuare il nostro impegno che è per noi anche un progetto di vita.

Un’attesa ripartenza…

Dopo qualche tempo di apparente silenzio, è arrivato l’annuncio atteso della nuova reggenza.

Il vescovo mons. Giuseppe ha dato un futuro al parco e dalla lontana Genova è arrivato tra noi p. Gianni, dei padri somaschi, missionario energico e volitivo che ha abbracciato da solo il santuario, il parco e i numerosi problemi connessi con la gestione di una struttura complessa.

Ci siamo affidati fiduciosi alla sua autorevole guida. Lo ringraziamo di cuore per l’impegno amorevole che dedica quotidianamente a tutti noi. Abbiamo scoperto che il nostro progetto missionario non sarà interrotto e questo ci rende felici.