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Sud/Nord, Missioni Notizie: Colombia, Congo, Burundi, Egitto, India

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SUD/NORD NOTIZIE

Interessi e trattati

Colombia: trattato vantaggioso? Colombia e Stati Uniti hanno annunciato la firma di un trattato di libero commercio (Tlc). Ora, tutti i prodotti colombiani, avranno libero accesso al mercato degli Stati Uniti. Anche il 100% della produzione industriale godrà dello stesso trattamento. Con questo accordo, l'economia e i produttori colombiani diventano strettamente vincolati all'andamento della domanda e dell'offerta sul solo mercato statunitense, con tutte le conseguenze del caso anche in materia di determinazione del prezzo di vendita. Gli Usa hanno già firmato un accordo simile con il Perù e stanno trattando con l'Ecuador. La politica Usa ha preso la strada degli accordi bilaterali a causa del rifiuto di alcuni paesi (Brasile, Argentina e Venezuela) di sottoscrivere un trattato di libero commercio continentale, noto con la sigla Alca.

Per tutelare i diritti umani. Dopo cinque mesi di estenuanti trattative, l'Onu ha detto sì alla nascita del nuovo Consiglio per i diritti umani. I voti a favore sono stati 170, i no sono venuti da Usa, Israele, isole Palau e isole Marshall. Kofi Annan ha definito storica questa risoluzione: “ora l'Onu ha la possibilità per un nuovo inizio nel suo impegno a favore dei diritti umani nel mondo”. Il Consiglio farà un esame sistematico di tutti i 191 Paesi membri dell'Onu, si riunirà tre volte in un anno e potrà convocare sessioni d'emergenza. Gli Stati Uniti hanno votato contro la nascita del Consiglio, forse per il timore d'essere coinvolti in qualche indagine del nuovo organismo Onu. L'ambasciatore americano ha però assicurato piena collaborazione per far funzionare al meglio il Consiglio.

Intanto, l'agenzia di stampa statunitense “Associated Press” ha rilevato che le violazioni dei diritti umani in Iraq sono ancora molto diffuse: “oggi c'è una situazione di caos primitivo nella quale chiunque può fare agli altri quel che gli pare”.

Bombe a grappolo. Il Belgio è diventato il primo Paese al mondo ad aver messo al bando le munizioni a grappolo (cluster bomb) paragonabili, per i loro effetti, alle mine antipersona. Le cluster, lanciate da mezzi aerei o sistemi di artiglieria, si aprono a mezz'aria spargendo ad ampio raggio centinaia di munizioni più piccole, progettate per esplodere al momento dell'impatto al suolo. Il tasso di mancata esplosione, però, arriva fino al 20-25%. Sono più di 50 i Paesi che hanno munizioni cluster nei loro arsenali e almeno 16 quelli contaminati. La metà delle imprese produttrici ha sede in Europa.

Africa instabile

Congo: elezioni posticipate. Il primo turno delle elezioni presidenziali e legislative del 18 giugno sarà rinviato a una data ancora da precisare. Lo slittamento ha permesso di ampliare la lista dei candidati alle elezioni presidenziali. Su 73 candidature, la Commissione ne ha accettate 32, quattro sono donne. La chiesa cattolica appoggia lo sforzo per la democrazia in Congo con un programma di educazione civica condotto da appositi commissioni a livello parrocchiale e diocesano. È stato presentato un profilo del candidato ideale (onestà, preparazione, storia personale) e alcuni orientamenti per comprendere meglio i programmi elettorali dei diversi partiti. Intanto, però, l'Unione per la democrazia e il progresso sociale (Udps), storico partito di opposizione, ha annunciato che non parteciperà alle prossime elezioni.

Burundi ancora fragile. Secondo l'Onu, dopo più di dieci anni di devastante conflitto, la sicurezza e la situazione economica in Burundi restano molto fragili. “Urgenti miglioramenti sono necessari nelle aree della gestione della cosa pubblica, nella trasparenza e per i diritti umani così come si deve continuare sulla via delle riforme economiche, politiche e delle forze dell'ordine”. Il nostro inviato speciale, p. Gabriele Ferrari, parla di una situazione fluida, ma ancora instabile. Un gruppo di guerriglieri non si è ancora arreso ai negoziati di pace, non ha deposto le armi e qualche scontro c'è sempre. La gente, soprattutto i contadini delle colline, non può vivere in pace e coltivare i propri campi. L'esercito, pur riformato, è ancora una mina vagante della politica. “In Africa il diritto non è scritto sulle carte, ma sulla punta di fucili e mitragliatrici”.

MISSIONI NOTIZIE

Libertà ristretta

Eguali diritti. Secondo un rapporto dell'Onu sui diritti umani, a causa dell'assimilazione tra cristianesimo e Occidente, l'opposizione alle politiche dei Paesi occidentali si traduce anche in un'opposizione al cristianesimo e ai cristiani. È un fenomeno grave che sta avanzando sempre più, basti pensare agli attacchi in Nigeria, Pakistan, Indonesia e in alcune regioni dell'India. Dall'altra parte, anche il fenomeno dell'islamofobia è ampio. Discorsi razzisti, a volte nascosti sotto le vesti di lotta al terrorismo e immigrazione, trovano una crescente legittimazione intellettuale. È un fenomeno che costituisce una minaccia per la convivenza democratica nel mondo.

Egitto: proposta di libertà? È bastata la voce di una proposta d'accordo tra l'autorevole università islamica del Cairo e la chiesa copta a favore della libertà di conversione, a scatenare una bufera. In Egitto, la conversione dall'islam al cristianesimo è di fatto vietata, mentre il passaggio di un cristiano all'islam è accettato e favorito. I copti sono il 6% della popolazione egiziana secondo le statistiche ufficiali; per quelle della chiesa, sarebbero il doppio. Comunque, rimangono cittadini di seconda fascia e non hanno la dovuta considerazione nella vita politica. Nell'Assemblea nazionale siedono solo sette deputati copti (due eletti e cinque di nomina presidenziale).

Algeria: conversione proibita. Il senato algerino ha approvato una legge sull'esercizio dei riti religiosi non islamici. Ora, convertirsi al cristianesimo è reato a tutti gli effetti. Il provvedimento mira a impedire l'evangelizzazione clandestina. La legge vieta l'esercizio del culto non islamico al di fuori degli edifici stabiliti e prevede una multa o la pena carceraria per chi inciti o costringa un musulmano a cambiare religione. Sono vietate anche la produzione e la distribuzione di pubblicazioni o video che differiscano dall'islam.

India / 1: restrizioni religiose. Ben 50mila cristiani, iscritti al più grande partito politico indiano, Janata , nello stato orientale dell'Assam, hanno lasciato la loro formazione politica. La causa è la discriminazione ingiusta e offensiva nei confronti dei cristiani. Dieci di loro volevano candidarsi alle elezioni, ma sono stati respinti senza motivo. In India, la situazione dei cristiani sta diventando sempre più precaria e minacciata: vari orfanotrofi e ospedali cristiani sono stati chiusi e molte persone che vi lavoravano sono state cacciate. Sono sei le regioni indiane in cui la legge anticonversione è in vigore. Il cardinale Toppo ha dichiarato: “non facciamo conversioni forzare o ingannevoli, né infrangiamo i diritti della persona umana, perché la dignità dell'uomo è al centro della nostra missione”.

India / 2: marcia pacifica. Hanno sfilato per la pace in silenzio e in preghiera, testimoniando in forma non violenta ed esprimendo il desiderio di costruire una società giusta, riconciliata, armonica, non spaccata. Leader cristiani, musulmani, indù, buddhisti si sono incontrati e hanno sfilato fianco a fianco. Hanno detto “no” alla violenza interetnica e interreligiosa, chiedendo il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali dell'individuo. I cristiani hanno respinto le accuse di proselitismo e hanno condannato gli attacchi e le violenze subite da missionari, luoghi e istituzioni cristiane. La comunità cattolica ha sempre dato, e intende continuare a dare in futuro, un contributo per la crescita, la promozione e lo sviluppo della società indiana.

Missionari e martiri

Brasile: ucciso sacerdote italiano. A Vitória da Conquista è stato ucciso in una rapina don Bruno Baldacci, originario di La Spezia, da 36 anni in Brasile. “Era un sacerdote molto amato da tutti”, ha detto il suo vescovo. Don Bruno era molto generoso e viveva in povertà, era molto sensibile alla causa dei più bisognosi.

Isole Salomone: è morto padre Aike. È stato il primo nativo nelle isole Salomone a essere ordinato sacerdote. Padre Michael Aike aveva 73 anni ed era molto amato e rispettato nell'arcipelago. Il sacerdote, ordinato nel 1966, ha dedicato tutta la vita con zelo e dedizione al servizio della chiesa. Spesso ha lavorato in aree dove la comunità cattolica era da costruire dal nulla. I fedeli lo ricordano come un uomo gentile, disponibile, di preghiera e riconciliazione, grande amante della lettura e dello studio, ma anche sempre disponibile a iniziative pastorali. Diceva: “la vocazione è la forza che guida ciascun uomo alla felicità nel vivere e nel lavorare”.

Una storia speciale

Mano nella mano in Israele. Dal 1997 tre istituti scolastici israeliani hanno adottato un nuovo modello d'istruzione, bilingue e pluriculturale. Si chiama “Hand in hand - Mano nella mano” - e permette ai bambini ebrei e arabi di studiare insieme, alla pari, nelle stesse classi. I direttori della scuola, uno arabo e l'altra ebrea, dicono che è l'unico modo per creare un futuro di pace in Israele. “Quello che è naturale in queste scuole non lo è affatto nel resto del Paese”. Sono rispettate la cultura e le tradizioni di ognuno; i bambini hanno l'opportunità di imparare due lingue contemporaneamente. Per riuscire in questo, sono stati definiti i programmi, i metodi e anche i giorni di festività.

Una delle tre scuole è poco lontana dal centro di Gerusalemme, circondata dal filo spinato. La sede è blindata; all'ingresso una guardia armata controlla zaini, libri, quaderni, ma i bambini non hanno pregiudizi: per loro un compagno di scuola è solo un compagno di scuola. Insegnanti, genitori e alunni di queste scuole dimostrano che palestinesi e israeliani possono convivere.



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