Studenti e Kayapò a San Cristo
- A come armi non per fare la guerra, ma per cacciare per mare e per terra…
- B come braccia muscolose e forti per coltivare frutta e verdura negli orti…
- C come comunità tranquilla e unita che considera preziosa ogni forma di vita…
Terreno fertile e frutti preziosi
Queste sono le frasi con cui inizia un “alfabeto dei Kayapò”, inviato da una classe secondaria di Brescia insieme a numerosi altri elaborati prodotti dagli allievi che hanno visitato la nostra mostra “Kayapò, il popolo che venne dal cielo”, allestita dai saveriani e dal gruppo dei volontari.
Il 6 maggio i ragazzi sono tornati in San Cristo per la consueta “Festa di premiazione”, grandi e piccoli con i loro insegnanti e con l’aria festosa di quando si vive un evento gradito. Dal 14 novembre al 6 maggio è un lungo arco di tempo, durante il quale si è svolta la formazione di queste giovani generazioni. Le guide della mostra e le specialiste dei laboratori hanno accompagnato, aiutato, incuriosito, accolto questi ragazzi, che rappresentano il nostro futuro.
Ancora una volta la proposta educativa delle “mostre saveriane” è caduta su un fertile terreno e ha dato i suoi frutti preziosi.
Alfabeto Rap, Acconciature e Antropologia
F come feste per stare insieme e rallegrarsi, ogni momento è buono per incontrarsi… Continua a risuonare nella mia mente il ritmo dell’alfabeto per i kayapò, scandito a tempo di rap.
Sono stati inviati pregevoli manufatti in legno, cartoncino, materiale plastico, composizioni di libri che illustrano gli ambienti di vita del popolo della foresta. Oltre a queste tipologie di lavoro, quest’anno era stato proposto anche l’invio di testi descrittivi in forma multimediale, a cui hanno aderito tre classi.
Così abbiamo ammirato una sfilata di acconciature ispirate all’arte Kayapò, utilizzando le nozioni apprese nel loro specifico ambito disciplinare. Un liceo delle scienze umane ha inviato, in un DVD, un’impeccabile lezione di antropologia. Vi hanno lavorato per alcune settimane, secondo un progetto rigoroso ed affascinante, che è stato premiato con un ulteriore “Premio regia”.
Miracoli di bontà che commuovono
Un altro gruppo di una prima secondaria, proveniente dalla provincia, ha realizzato due artistici libri in “Pop Up”. Hanno utilizzato per le didascalie la “Tecnica agevolata aumentativa”, per aiutare un compagno di classe che riesce a leggere solo con questa speciale modalità. Tutto il gruppo, salito sul palco, si è stretto attorno al loro caro amico. L’affetto spontaneo, la gioiosa accoglienza, il desiderio di inclusione e vicinanza ci hanno davvero commosso.
Questi sono i miracoli di bontà che si colgono, come fiori, fra i nostri giovani, quando sono accompagnati e formati dai loro insegnanti.
Numerosi lavori pervenuti hanno rallegrato il chiostro con i loro colori e le forme originali. Si è potuto leggere un mondo in formazione in cui “si costruiscono ponti, non muri”, come è stato ricordato anche da p. Mario Menin, che ha aperto questa adunata di premiazione.
Grazie a tutti voi, ragazzi e insegnanti; voi siete gli interlocutori a cui ci rivolgiamo ormai da 14 anni e con cui riusciamo a realizzare cammini formativi pieni di gioia e interesse.