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Il decreto immigrazione. Non mancano critiche e perplessità al provvedimento su accoglienza e immigrazione. Vediamo perché. 1. L’abolizione della protezione umanitaria diminuisce le possibilità di ottenere un permesso di soggiorno anche a chi è davvero fuggito da situazioni insostenibili. 2. L’abolizione dello Sprar non permetterà ai territori di gestire i profughi in piccoli numeri e favorire l’integrazione nel tessuto sociale ed economico. 3. La restrizione nelle concessioni di cittadinanza e registrazione anagrafica rende impossibile l’integrazione.
Il rischio è che i richiedenti asilo siano ammassati in centri riservati solo a loro, con pericolo di fuga incontrollata. L’85% dei cattolici praticanti si dice d’accordo con queste misure. Mentre papa Francesco, rispetto al rapporto dei cristiani con l’immigrazione, parla di accogliere, proteggere, promuovere, integrare (in collaborazione con Dante Mantovani)

- Difesa sempre legittima? Per Giorgio Beretta, analista di Opal (Osservatorio sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa di Brescia), esiste il rischio di una corsa ad armarsi, dopo l’estensione della norma sulla legittima difesa. “La nuova legge propone che la difesa sia sempre legittima, perché sussiste sempre la proporzionalità. Questo porterà molti ad armarsi. Secondo i dati del Viminale, nel 2016 ci sono stati 19 omicidi compiuti durante le rapine, mentre sono stati 46 gli omicidi di tipo passionale e familiare e 82 quelli per lite o rissa. Sono dati preoccupanti. Se gli italiani ricorrono alle armi, queste potranno essere utilizzate non soltanto per respingere un ladro… Inoltre, stanno aumentando le licenze per armi a uso sportivo (le più facili da ottenere), anche se non si pratica alcuno sport. Quindi, se si modifica la legge sulla legittima difesa, va assolutamente rivista anche la legge sulle licenze per armi”. Gli Stati Uniti insegnano.

- In cerca di pace. La dichiarazione firmata dal leader nordcoreano Kim Jong-un e dal presidente sudcoreano Moon Jae-in sulla denuclearizzazione permanente della penisola coreana generano speranze ed entusiasmo nella popolazione coreana.
In Sud Sudan i leader politici hanno firmato il documento finale degli accordi per la pace, che dovrebbe mettere fine alla sanguinosa guerra civile esplosa nel 2013. In Colombia, invece, per una pace duratura, occorrono pazienza e perdono. Il Paese vive la fase del post-conflitto e occorreranno fino a 5 anni per arrivare alla normalità.

- p.6 Camerun Biya PaulPaul Biya ancora in sella. Le elezioni in Camerun del 7 ottobre hanno visto la rielezione di Paul Biya, 85 anni, al potere da 36. Per tanti osservatori, non è la soluzione per uscire dalla crisi sociale e politica, che il Paese sta vivendo da alcuni anni. E tanti sono i dubbi sulla regolarità delle elezioni, che mette in discussione anche la strada verso una democrazia compiuta.

- p.6 Maccalli GigiAsia Bibi e p. Gigi Maccalli. Ci rallegriamo per Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia e assolta dalla Corte Suprema del Pakistan il 31 ottobre. È stata scarcerata il 7 novembre e si trova in un luogo sicuro e protetto. L'assoluzione ha generato proteste che hanno portato i militanti dei gruppi islamici radicali a scendere in strada. L’Italia (e la diocesi di Brescia in particolare) si è detta disponibile ad accogliere Asia Bibi e la sua famiglia. Preoccupazione, invece, esprimiamo per p. Gigi Maccalli, a tre mesi dal rapimento in Niger. Sulla vicenda è calato il silenzio. Anche noi ci uniamo all’appello giunto da più parti, affinché siano comunicate presto notizie e affinché p. Gigi possa tornare libero alla sua missione.

L’iniziativa

La Messa nel muro

Mentre continua a fare notizia la carovana di migranti centroamericani che attraversano il Messico per raggiungere la frontiera degli Stati Uniti, proprio alla frontiera è stata celebrata un’Eucarestia per quelli che sono morti nel tentativo di attraversarla. L’evento si è svolto ai piedi del muro di frontiera. C’era un unico altare, però diviso in due, una parte sul suolo messicano (Chihuahua) e l'altra nello stato di Nuevo Mexico (Stati Uniti). La Celebrazione ha avuto luogo attraverso le barre di acciaio del muro, lungo più di 6 chilometri, alto più di 6 metri e costato 22 milioni di dollari. Mons. Campos, vescovo di Ciudad Juárez, ha detto: "Deploriamo la sofferenza dei nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati in America Latina e nel mondo; è arrivato il momento di proclamare la giustizia, affinché ogni uomo, donna e bambino abbia la libertà di emigrare in base alle sue esigenze, per migliorare la propria vita e dare il suo contributo alla società".

La voce dei missionari

Il Brasile a Bolsonaro, perché?

p.6 Bolsonaro

  1. Bolsonaro si è dichiarato favorevole al neoliberalismo ed è diventato il candidato foraggiato dalle potenze transnazionali.
  2. Con la globalizzazione è sorta una religiosità light, ma molto agguerrita. Le chiese evangeliche presentano la chiesa cattolica come superata, pedofila, idolatrica... Hanno investito molto, economicamente, in Bolsonaro, che si è fatto battezzare.
  3. Le Fake News sono state le protagoniste della campagna.
  4. Il partito dei lavoratori (PT) è stato scelto come “capro espiatorio”, per spiegare al popolo brasiliano perché il paese è sceso così in basso.
  5. Le élites brasiliane nutrono disprezzo e perfino odio verso i poveri.
  6. I media, con la parvenza di imparzialità, hanno favorito Bolsonaro.
  7. Il Brasile sta passando per una svalorizzazione nazionale e internazionale. Specialmente nei giovani, questo produce frustrazione, perfino una volontà di omicidio e suicidio.
  8. La campagna contro la corruzione non ha toccato Bolsonaro.
  9. C’è la tentazione della dittatura militare o della violenza estrema come scorciatoia per vincere i mali. Bolsonaro è di estrazione militare.
  10. Occorre capire la “psicologia del branco”: quando gli individui si muovono come un gruppo, l’intelligenza media è pari a quella del meno intelligente tra di loro (p. A. De Vidi, sx).

Una storia speciale

Un profeta come amico

A Panzi, sapevamo che quando il dottor Denis Mukwege non erain ospedale era da qualche parte nel mondo a ricevere premi per la sua opera straordinaria di “riparare le donne”. Ma il Premio Nobel per la pace ci ha fatto spalancare gli occhi e il cuore.Ogni anno, lo invitiamo in chiesa durante la Quaresima a parlarci di violenza domestica e di come trasformarla in amicizia e relazione.
p.6 mukwege ColasuonnoSiamo convinti che meritasse il Premio Nobel della Verità. Infatti, non ha nascosto mai niente e, come un vero profeta, annuncia la Verità dell’uomo e di Dio. Non ha paura di fustigare i responsabili di tanta violenza e povertà, anche qui a Panzi. È un uomo che ascolta, consiglia e dirige con saggezza. Denis Mukwege è un profeta vivente. Averlo come amico arricchisce tutti. Siamo fieri di essere accanto a lui e lo incoraggiamo nella lotta contro tutte le forme di violenza. p. Nicola Colasuonno, sx



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