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Siamo lieti di presentarvi... P. Mario e il brasiliano Reinaldo

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Continuiamo a presentare i saveriani della comunità di Ancona, con la formula dell’intervista. Questa volta tocca a p. Mario Ughetto e Reinaldo Alves de Freitas. Padre Mario, milanese, ha 34 anni, è vice maestro dei novizi e fa parte dell’équipe direttiva delle comunità saveriane d’Italia. Reinaldo, detto Rei, è un brasiliano nato a Belo Horizonte; è in Italia da due anni e sta concludendo l’anno di noviziato.

Parlaci di te: chi sei?

Cosa vuol dire per te essere saveriano?

Rei: Sono attirato dallo stile e dalla spiritualità del beato Conforti, fondatore dei saveriani. Ho sentito dentro di me una chiamata personale che è nata da un’esperienza di Dio e cerco di rispondere: desidero annunciare Gesù perché sia conosciuto dappertutto.

Mario: So che Dio è fedele. Come saveriano, ho fatto una scommessa con Dio.

Cosa c’è di bello nei saveriani?

Rei: Le diverse culture che compongono la nostra congregazione missionaria. Questo mi dà una gioia grande e mi aiuta a gustare l’amore di Dio. È bello condividere con gli altri ciò che di bello c’è nella mia cultura, e imparare dagli altri ciò che c’e di bello nella loro cultura.

Mario: Ho imparato che la missione non è una “questione privata”, ma un dono da vivere insieme, mantenendo un rapporto semplice con le persone.

Perché ami la missione?

Rei: L’amore di Cristo è universale. Chi fa esperienza di Cristo sente il bisogno di proclamare l’amore di Dio per ciascuno di noi. Chi ama Dio ama anche il fratello, perciò non esiste missione senza il desiderio di annunciare la grandezza di Dio.

Mario: Il vangelo è bello quando è condiviso.

Una gioia unica della vita missionaria?

Rei: Quella di condividere con i fratelli la mia esperienza di fede. Ognuno di noi ama Dio in un modo diverso. Tutto ciò diventa ancora più bello quando condividiamo come fratelli e sorelle la nostra ricchezza spirituale.

Mario: La gioia di riscoprire il vangelo raccontandolo; ma anche la gioia di contemplare semplicemente il creato, dopo essere tornati stanchi da una giornata di lavoro.

Cosa cambieresti del tuo passato?

Rei: Niente. La mia storia è scritta con la matita di Dio, perciò lo ringrazio per tutti i doni che mi ha fatto. È guardando il mio passato che sono capace di amare ancora di più il Signore, vivere in pieno il presente e guardare il futuro con fiducia fidandomi del Signore, perché lui non mi abbandona mai.

Mario: Cambierei qualcosa nel rapporto con i miei genitori: vorrei condividere di più con loro.

Cosa rifaresti cento volte?

Rei: Nascere brasiliano. Amo la mia cultura e la mia gente.

Mario: La camminata di quest’estate, da Fabriano a Serra San Quirico!

Quale persona ti ispira?

Rei: Madre Teresa di Calcutta. È un grande esempio per il nostro mondo. È stata una persona capace di amare l’umanità alla luce dell’amore di Dio. Lei era una prova dell’amore e della misericordia divina. Potrei definirla come una “figlia della misericordia”.

Mario: Charles de Foucauld, per il coraggio di stare nel piccolo, e lì vedere il tutto. Lo stesso posso dire per Annalena Tonelli, la missionaria laica uccisa in Somaliland.

Come passi il tempo libero?

Rei: Mi piace riposare, camminare, fare visita a qualche amico; mi piace anche fare qualche gita.

Mario: Suonando la chitarra!

Le Marche ti piacciono per…

Rei: Mi piace l’estate. Non solo nelle Marche, ma in qualsiasi parte d’Italia.

Mario: La bellezza delle colline e la semplicità dei marchigiani.

CHE NE PENSI DI LUI?

Prosegue la presentazione di p. Mario e Reinaldo. Questa volta, Rei parla di Mario; Mario parla di Rei.

Quale persona biblica ti fa venire in mente?

Rei: San Giuseppe lavoratore.

Mario: Giuseppe, lo sposo di Maria; perché è umile e appassionato di lei.

Di lui apprezzi molto…

Rei: La sua capacità di entrare nel cuore della gente. Mario coinvolge molto le persone e questo è molto bello. È un po’ la sua identità missionaria.

Mario: La sua pazienza e la sua capacità di fare amicizia.

Cosa gli perdoni?

Rei: Gli perdonerei tutto, se ci fosse bisogno.

Mario: Di essere un po’ pigro.

Cosa gli regalerai al suo compleanno?

Rei: Mario è devoto della Madonna. Gli regalerò una preghiera, che vale sempre. Ogni giorno prego Maria che vegli su di lui e lo protegga nella sua missione.

Mario: Un disco di buona musica classica. Gli piace tanto.

Che consiglio gli dai?

Rei: Gli raccomando di coltivare di più il tempo libero, di riposare ogni tanto. Lavora molto e quasi non ha tempo per sé. Poi, gli consiglio di essere sempre quello che è: una persona aperta agli altri.

Mario: Di mantenere la capacità di ascoltare e capire le cose in profondità.



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