Elezioni, timori e speranze. Sri Lanka. È necessario un nuovo governo ad interim per far fronte alla crisi. È la richiesta della società e della Chiesa, che si uniscono alle condanne per le violenze contro i manifestanti che hanno portato alle dimissioni del primo ministro Mahinda Rajapaksa. Lo Sri Lanka ha visto crollare la sua economia e lo Stato risulta inadempiente sul debito estero di 51 miliardi di dollari. I vescovi pensano che il governo provvisorio dovrà provvedere con urgenza ai bisogni primari delle persone, vessate dall'aumento vertiginoso dei prezzi dei beni di prima necessità.
Libano. Dalle urne delle elezioni parlamentari libanesi esce un quadro politico a rischio paralisi, segnato sia dalla frammentazione delle sigle politiche che dalla polarizzazione dei potenziali assi di alleanza contrapposti. L’elemento di maggiore novità è rappresentato dall’arrivo in parlamento di 13 rappresentanti che si rifanno al movimento di protesta popolare emerso nel 2019, in seguito al fallimento bancario. La via per uscire dalla crisi è quella di un alto compromesso politico e anche geopolitico, a vantaggio del bene comune.
Filippine. È stata una vittoria schiacciante quella di Ferdinand Marcos jr, figlio dell'ex Presidente e poi dittatore Ferdinand Marcos, e della vice presidente Sara Duterte (figlia del presidente uscente Rodrigo Duterte). Ma restano sfide fondamentali da affrontare: la massiccia campagna di disinformazione sui social media (riabilitare il nome Marcos e mettere in cattiva luce altri candidati sono stati pianificati); la mancata coscienza storica sulle iniquità della Legge Marziale, in particolare tra i giovani elettori; la pratica di acquisto di voti; la presenza di “dinastie politiche”; esecuzioni extragiudiziali, mancato pagamento delle tasse; possibilità di candidare dei condannati; urgenza di giustizia sociale e di concentrarsi sui bisogni dei settori a basso reddito; l’alleanza di dinastie politiche che hanno preso il controllo dei rami esecutivo e legislativo del governo. Poco prima delle elezioni, si sono concluse le celebrazioni per i 500 anni di evangelizzazione, da cui la Chiesa filippina trae un nuovo slancio per la missione. Oggi, il Paese ha la maggiore popolazione cattolica in Asia (l'80% di cattolici su 110 milioni di abitanti) e conta 86 diocesi.
Brevi dal mondo. Il Kazakistan a fine dicembre 2021 ha finalmente abolito la pena di morte. Il risultato è arrivato dopo un lungo cammino ed è il frutto del progresso del pensiero etico nel processo di sviluppo storico e culturale della società.
In Burundi, la Commissione verità e riconciliazione ha definito genocidio lo sterminio degli hutu nel 1972-73. Il rapporto preliminare è stato presentato al parlamento a meno di cinque mesi dal 50° anniversario di uno dei peggiori episodi di pulizia etnica avvenuti nel Paese. La qualifica è stata accolta dall’acclamazione delle due camere del parlamento. Da notare, però, che il Burundi è oggi un paese in cui al potere sono gli hutu. La prossima tappa sarà l’identificazione di tutte le vittime del periodo. Testimoni oculari, e quindi credibili, della tragedia furono i missionari espatriati (padri bianchi, saveriani, comboniani e tante congregazioni femminili). Vittime anche 19 preti locali, tra cui l’abbé Michel Kayoya, letterato e poeta.
Papa Francesco celebrerà una Messa poco distante dal luogo dove, il 22 febbraio 2021, è stato ucciso l’Ambasciatore Luca Attanasio con Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, nel villaggio di Chegera, territorio di Nyiragongo, in Congo RD. Chegera ha un alto valore simbolico. Infatti, in quest’area sono state sgomberate cinquemila famiglie, vittime dell'eruzione vulcanica del maggio 2021. Il Papa sarà in Congo RD dal 2 al 5 luglio.
È la dottoressa Monica Minardi il nuovo presidente di Medici Senza Frontiere (MSF) che prende il posto di Claudia Lodesani. La neo presidente, che ha lavorato con MSF in Angola e Pakistan, ha detto: “Mi metto al servizio di un’organizzazione che mai si gira dall’altra parte di fronte alle sfide medico umanitarie che si presentano ogni giorno negli oltre 80 paesi al mondo in cui operiamo. Insieme, determinati e sempre in ascolto”.
Le iniziative
Famiglia e migrazioni
“L’amore familiare: vocazione e via di santità” è il titolo del decimo Incontro mondiale delle famiglie, che si terrà a Roma e in tutta Italia dal 22 al 26 giugno 2022. Papa Francesco ha voluto che l’evento si tenesse in forma diffusa, inserendolo nell’attuale cammino sinodale della Chiesa. È stato pensato un percorso spirituale con alcuni temi specifici: Vocazione e famiglia; Chiamati alla santità; Nazareth: rendere normale l’amore; Siamo tutti figli, siamo tutti fratelli; Padri e madri; I nonni e gli anziani; Permesso, grazie, scusa.
Dal 4 all’8 luglio, a Genova, si tiene la 17a edizione della scuola estiva “Sociologia delle migrazioni - L’Italia al futuro. Percorsi di cittadinanza tra conquiste, ostacoli e chiusure”. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che abbiano a cuore il settore delle migrazioni.
La voce dei vescovi
Il Brasile non sta andando bene!
Si è celebrato il secondo anniversario della pubblicazione dell'Esortazione Apostolica Post-sinodale “Querida Amazonia” (2 febbraio 2020), motivo di gioia e speranza per la Chiesa in America Latina e nei Caraibi. E il Consiglio Episcopale Latinoamericano (Celam) ha ribadito l’impegno a fare propri i quattro sogni che l’Amazzonia ha ispirato a papa Francesco: sociale, culturale, ecologico ed ecclesiale. Il Covid-19 ha trovato il nostro Paese avvolto in una complessa e sistemica crisi etica, economica, sociale e politica, che ci aveva già sfidato ben prima della pandemia, facendo esplodere le disuguaglianze strutturali radicate nella società brasiliana. Il Brasile non sta andando bene! C’è insicurezza alimentare, un alto tasso di disoccupazione e di lavoro informale, lo sfruttamento e il degrado della casa comune, la mancanza di rispetto per i diritti dei popoli indigeni, la persecuzione e la criminalizzazione dei leader socio-ambientali. Tutto questo sfocia in una violenza latente, esplicita e crescente. La liberalizzazione e l’avanzamento dell'attività mineraria nelle terre indigene e in altri territori, la flessibilità del possesso di armi, la legalizzazione del gioco d'azzardo, il femminicidio e la repulsione dei poveri, non contribuiscono alla civiltà dell'amore e feriscono la fratellanza universale. I governanti promuovano grandi e urgenti cambiamenti. Il voto determinerà il progetto nazionale che vogliamo. Mettiamo in guardia su due pericoli: la manipolazione religiosa e le fake news che mettono a rischio la democrazia brasiliana. Invitiamo l’intera società brasiliana a partecipare alle elezioni e a votare con coscienza e responsabilità, scegliendo i progetti dei candidati impegnati nella difesa integrale della vita, senza dimenticare i diritti umani e sociali e la nostra casa comune.
Una storia speciale
Pauline Marie e Franisca
È beata Pauline Marie Jaricot che, 200 anni fa, a 23 anni di età, ha fondato a Lione l’Opera della Propagazione della Fede, per sostenere l’attività missionaria della Chiesa. Qualche anno più tardi diede inizio al “Rosario Vivente”, organismo dedito alla preghiera e alla condivisione delle offerte. Di famiglia benestante, morì in povertà. Con la sua beatificazione la Chiesa attesta che ha saputo accumulare tesori in Cielo. E tra i canonizzati da papa Francesco il 15 maggio c’era anche Madre
Francisca Rubatto, la prima santa dell’Uruguay, nata in Italia. Fondatrice delle suore Cappuccine di Loano (1885), ha lasciato una testimonianza di carità evangelica al servizio dei malati e dei più poveri di Montevideo, nel quartiere del Belvedere.
