Con lo zaino, per migliorare il mondo
Ero studente di teologia quando ho conosciuto lo scoutismo. Insieme ad alcuni confratelli saveriani, avevamo intrapreso il cammino scout, anche se eravamo già adulti. La vita missionaria ci avrebbe portati in paesi lontani. Volevamo capire lo spirito dello scoutismo, per infonderlo nei giovani che la Provvidenza ci avrebbe fatto incontrare e formarli nel miglior modo possibile. Ho cercato di farlo ovunque sono passato, negli anni di vita missionaria in Africa.
Incontro amici congolesi che mi dicono: "Ricordi, padre Luigi, i bei giorni del nostro scoutismo a Uvira, a Walungu, a Kasongo… Si è scout per sempre. I nostri cuori sono ancora scout!". Che bello sentirsi dire queste cose! Lo scoutismo è una palestra e scuola di vita. Si conpide, si cammina al ritmo del più debole, si portano insieme i pesi di chi è in difficoltà.
Ricordo le parole che avevo scritto nel ricordino della mia ordinazione sacerdotale nel 1966: "Signore, ho preso lo zaino e mi sono messo in cammino. Con te riuscirò a cambiare questo mondo".
Quattro qualità importanti
Ora sono a Lenola, un paese tra le montagne della provincia di Latina. Voglio raccontare qualcosa del gruppo scout di questo paese e del loro impegno missionario. Il gruppo, nato 15 anni fa, è oggi formato da una trentina di ragazze e ragazzi. Il fondatore è l’attuale capogruppo Carmine Quinto, papà di famiglia e impegnato in parrocchia.
Il 22 febbraio scorso gli scout hanno ricordato il loro fondatore Baden Powel e i 4 punti fondamentali che egli ha voluto nel metodo scout:
- formazione del carattere,
- abilità manuale,
- salute del corpo e della mente,
- servizio del prossimo.
Sono quattro qualità semplici, ma necessarie per formare un uomo libero e un buon cittadino impegnato nella società. Lo scoutismo, infatti, ha come finalità quella di aiutare i giovani a crescere con valori autentici, come la lealtà e lo spirito di servizio, attraverso il contatto con la natura e la vita di gruppo.
È bello lavorare insieme
Da qualche anno gli scout di Lenola si danno da fare per aiutare il gruppo missionario in varie attività, come la raccolta di fondi per micro realizzazioni e adozioni a distanza. Alcuni scout hanno i genitori o altri parenti nel gruppo missionario e in famiglia si parla dell’una e dell’altra cosa.
"Partecipiamo alle attività del gruppo missionario - mi ha detto un ragazzo scout - perché impariamo molte cose che nel nostro gruppo non ci sembrano essere né approfondite, né messe bene in risalto. Impariamo soprattutto lo spirito missionario, che ci apre ai fratelli lontani e bisognosi".
"La buona azione - aggiunge la signora Liviana Ingrao - è una caratteristica dell’esperienza scout fin dall’età dei lupetti e delle coccinelle. Con la buona azione i ragazzi si educano a servire il prossimo. Così noi scout pentiamo missionari nel nostro stesso ambiente".
Un piccolo sogno
Gli scout si impegnano anche nella comunità civile lenolese, per rendere più bello questo nostro paese e farlo pentare sempre più ospitale. Hanno anche un sogno: che il Comune metta a loro disposizione un locale per trasformarlo in un centro di formazione nazionale.
In questa quaresima, vedo gli scout di Lenola molto impegnati in parrocchia, insieme ad altri gruppi e persone.
Contribuiscono a realizzare il programma quaresimale, aiutando le missioni dell’India e del Congo, dove lavorano due missionari lenolesi. Inoltre, sono in contatto on gli scout della città di Bukavu, in Congo: "Vogliamo conoscere di più i nostri fratelli e sorelle della grande famiglia scout. Vogliamo conoscere la loro vita, le loro speranze e i loro bisogni".
Sono più di 38 milioni i bambini, i ragazzi e gli adulti - uomini e donne - che, in 216 nazioni del mondo, vivono e conpidono il progetto di vita scout. Conoscersi e scambiarsi notizie e aiutarsi è un bisogno... naturale!
- Per contattare gli scout di Lenola: carminequin@tele2.it; lostocco@email.it
