Buon compleanno “Missionari Saveriani”! Era il dicembre 1947 quando il giornale della congregazione muoveva i primi passi. E questo anniversario ci ha accompagnato tutto l’anno con il simbolo colorato in prima pagina. Grazie a tutti voi per il sostegno che ci dimostrate, nonostante le difficoltà. Ci rendiamo conto che non è semplice… accettarci. Arriviamo ogni mese con un bollettino che non significa donare sempre e a tutti i costi, ma è solo una formula che unisce il vostro indirizzo e la possibilità di fare un’offerta quando e come volete. E poi, come diciamo qui a sinistra, non si tratta di sprecare carta, ma di utilizzare un mezzo per parlare delle attività missionarie dei saveriani nel mondo. Internet, il web? Certo che ci sono e ci siamo, ma per completare non per sostituire, per integrare e dare velocità ad alcune notizie, a certi temi e appuntamenti, non per farne l’unico strumento a cui affidarci, magari affidandoci ad un algoritmo.
Ci rendiamo conto di essere scomodi quando parliamo di pace, di disarmo. Eppure, magari in minoranza rispetto al pensiero corrente, non rinunciamo ad esprimere il pensiero del Vangelo, di papa Francesco, della Chiesa. Certo, senza inseguire per forza le diverse sfumature di questo o quel rappresentante ecclesiale, politico, istituzionale.
Ci rendiamo conto di essere contro quando diciamo che in un mare non si può più morire, che carico residuale è un’espressione riprovevole, che l’Europa intera e chi la governa spesso non è all’altezza di sfide epocali, che il problema non sono le Ong ma gli accordi stipulati con le nazioni di partenza dei migranti, che la distinzione tra profughi di guerra ed economici non sta in piedi, che non c’è l’invasione, che serve onestà e trasparenza sui dati e sulla loro lettura scevra da fini propagandistici, che report dettagliati di varie provenienza evidenziano la necessità della forza lavoro straniera per l’economia del nostro Paese e non solo (contribuiscono al 9% del Pil, ma non si può dire), che un giovane su quattro non studia e non lavora, che l’inverno demografico occidentale fa paura e la politica nicchia (ma non si può dire), che il cambiamento climatico non è una favola eppure le varie Cop sono sempre un compromesso al ribasso, che tutti siamo a favore delle proteste per i diritti civili e delle donne in Iran e poi si organizza un Mondiale di calcio in Qatar dove questi problemi non sono da meno… Potremmo continuare ancora, ma è tempo di Auguri a voi, cari lettori. Buon Natale e Felice 2023 (se si può dire ancora).
