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Quando i poveri credono in Dio

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Storia di una comunità brasiliana, dedicata al Conforti.

Il miracolo della guarigione del piccolo Thiago, ottenuto per intercessione del beato Guido Conforti, è stato brevemente descritto nell'editoriale di novembre 2010. È avvenuto nel 2003 in Brasile, nella diocesi di Belo Horizonte e precisamente a Londrina, un povero quartiere alle dipendenze della parrocchia di "San Raimondo Nonato", allora guidata dai saveriani.

Guido Conforti, vescovo di Parma e fondatore dei missionari saveriani, è stato beatificato il 17 marzo del 1996. Per l'occasione, p. Giancarlo Coruzzi e p. Camillo Didonè, missionari in Brasile, erano riusciti a portare in Italia due gruppi di fedeli delle comunità parrocchiali in cui lavoravano.

I pellegrini entusiasti

Scrive p. Camillo: "Questi pellegrini, partecipando alla celebrazione e visitando i luoghi dove era vissuto Conforti, ne hanno conosciuto la vita e le opere e ne sono rimasti entusiasti. Tornati a casa, hanno partecipato intensamente alla vita della parrocchia ed è nata l'idea di dare il nome "Beato Guido" a una futura comunità che si veniva costituendo, approfittando della fiamma accesa dalla sua beatificazione".

"Una giovane donna di nome Eliana, che aveva partecipato alla beatificazione - continua p. Camillo - ha distribuito alcuni fogli che raccontavano la vita del beato, spiegavano la sua missione e tutto ciò che lei aveva visto in Italia, affinché la gente conoscesse meglio il Conforti e fosse più cosciente della sua importanza. Eliana è riuscita a convincere tutti e da quel momento tra la gente si è sviluppata la devozione al beato".

Dalle case alla cappella

Le riunioni di preghiera e di formazione avvenivano in case private e nei garage, nei cortili e nella scuola, animate dal parroco che in quel momento era p. Carlo Coruzzi, succeduto a p. Camillo. Poi i saveriani hanno consegnato la parrocchia alla diocesi, che ha nominato parroco p. João Lucena, che per alcuni anni era stato saveriano.

La gente era piena di speranza e di entusiasmo. Per raccogliere fondi ha organizzato varie attività, feste estive, vendita di oggetti e fagiolate... Sono riusciti ad acquistare un terreno per la chiesa, costruendovi una cappella. Il sig. Raimundo ha dato i banchi, il sig. José i tavoli e le sedie... Il giorno dell'inaugurazione (novembre 1999), l'immagine del beato Conforti è stata portata in processione dalla casa del sig. Jacir fino alla cappella.

A lato, è in costruzione una chiesa più grande, che potrà accogliere un maggior numero di fedeli, mentre la devozione al beato Conforti sta crescendo in tutta la regione.

Il vero miracolo: la fede

Thiago, il bambino che ha ricevuto la grazia per intercessione del Conforti, ha ora 7 anni. Nato prematuro e colpito da arresto cardiaco respiratorio prolungato, non mostra alcuna conseguenza di quelle previste dai dottori secondo la normale esperienza medica. Mentre i dottori annunciano una "prognosi fatale", tutta la comunità "beato Conforti" continua a pregare con grande fede.

Racconta p. Alfiero Ceresoli, che ha seguito il caso con scrupolosa diligenza: "Bella la preghiera che mamma Nilda e papà Masinho rivolgono a Dio nel momento in cui i medici dicono che non c'è più niente da fare, e decidono di battezzare il bambino. Aprendo l'incubatrice e pregando il beato Guido, dicono: «Figlio, gli angeli ti proteggono. Tu sei per noi un regalo di Dio, ma se il Signore ti vuole con sé, noi non ci ribelleremo, non gli chiederemo, perché...?». Questo mi pare il più grande e vero miracolo: la fede di una famiglia e di una comunità, che si stringe in solidarietà e preghiera intorno ai giovani sposi".

Mamma, papà e il bambino

Il medico, dopo la guarigione, ha ammesso: "La mamma di quel bambino ha tanta fede. Io pensavo tra me, «poveretta, si illude!». Ma a un certo momento la mia speranza era proprio la sua fede". E la coordinatrice del quartiere afferma: "La comunità è cresciuta molto nella fede; il fervore è aumentato; questo bambino ha evangelizzato molti!".

Nilda e Masinho sono poveri; ma anche quando non hanno niente da portare, ogni settimana sono puntuali nel visitare i poveri e i malati, secondo lo stile della "San Vincenzo", di cui sono membri: i poveri si alimentano anche di attenzione e di affetto. Con loro va anche Thiago, che cresce bello, vivace e intelligente.



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