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Nelle missioni: Il Conforti tra i popoli

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Ci vorrebbero molte pagine per descrivere tutte le iniziative che i saveriani hanno ideato e messo in atto per presentare e far conoscere san Guido Conforti ai popoli delle missioni sparse nel mondo. Per motivi di spazio, ne abbiamo scelta una per continente: dal Congo per l'Africa; dell'Amazzonia per l'America latina; del Bangladesh per l'Asia.

Il Conforti in ritmo africano

Il primo degli eventi di animazione, in preparazione alla canonizzazione di Conforti, è avvenuto al collegio "Alfajiri" di Bukavu, davanti a duecento religiosi e religiose: un recital dal titolo tutto africano: "Guido Conforti, l'antenato della famiglia saveriana". Replicato ancora nella grande missione a Cahi, alla periferia di Bukavu, il recital è stato molto apprezzato. "Mi ha commosso", commentava p. Carmelo Sanfelice, mentre ancora canticchiava la melodia di "Mama Maria, mama ya Fontenellato".

Il recital è basato sul racconto di un "griot", una figura molto comune nei villaggi d'Africa. È lui che spiega, pone domande e, con proverbi e locuzioni, fa partecipare l'assemblea e invita a danzare e a cantare. Inizia con il dialogo tra coro e solista, mentre viene proiettato il famoso Crocifisso: "Cosa hai visto, piccolo Guido, in quel Crocifisso?". "Ho visto Gesù che mi cercava e mi parlava; contavo i chiodi e mi diceva che era l'amore...".

Il testo è stato scritto da p. Donatien, saveriano congolese. I canti sono stati composti da autori del posto che per un mese hanno letto e riflettuto sulla vita del Conforti, e hanno inventato una melodia con passi ritmici. Bwana Safari, maestro del coro, ha invitato tutta la famiglia al recital: "La vita del Conforti non ha storie straordinarie, ma una spiritualità eccezionale; non ha avventure, ma piuttosto insuccessi. Noi diremmo: è l'uomo che ha saputo trasformare le disgrazie in grazie. E qui in Congo di disgrazie ne abbiamo tante".

C'è anche un canto in swahili, collocato prima della consacrazione episcopale di Conforti; è una preghiera piena di fiducia: "Ricevi, Signore, tutta la mia libertà, tu che mi hai guidato dall'infanzia...". Anche p. Paulin, saveriano congolese missionario a Taiwan, ha composto un canto su Conforti che torna dalla sua visita in Cina, mentre sullo schermo scorrono le foto con i bambini cinesi e i confratelli che accolgono con gioia il grande ospite.

A conclusione, il "griot" invita a ringraziare Dio per averci dato "un antenato santo e protettore": un grazie cantato in tutte le lingue dei paesi dove lavorano i saveriani; l'assembla allora si unisce a Tiago del Brasile e a Sabina del Burundi, i miracolati dal Conforti, e a tanti bambini, mamme e amici del mondo intero. Il dono diventa universale, per dire a tutti: "È l'amore che salva, è l'amore che ci spinge!".

  • p. Nicola Colasuonno, sx.

Brasiliani entusiasti di "dom Guido"!

In Amazzonia, nelle diocesi dove lavorano i saveriani, abbiamo organizzato molti incontri e ritiri spirituali con la gente e con i giovani, per presentare san Guido Conforti e il carisma saveriano. Con la collaborazione delle saveriane, p. Lino Zucchi e io andiamo in tutte le parrocchie disposte ad ospitarci. Qualche esempio.

 Nella parrocchia del Marco, vicino a Belém, dedicata a S. Francesco Saverio, ha partecipato tanta gente di ogni età e provenienza. Divisi in gruppi, hanno letto una sintesi popolare della vita del santo fondatore. Poi ogni gruppo ha risposto alla domanda: "Cosa vi ha colpito di più nella storia di mons. Conforti?". Tra una risposta e l'altra, c'erano musiche, canti e la proiezione del dvd prodotto da "Videomission" di Brescia.

Un gruppo ha rappresentato perfino il ragazzo Guido che tutti i giorni, andando a scuola, entrava nella chiesa della Pace e contemplava il Crocifisso dalle braccia aperte, che attirava tutti a sé con il suo amore universale.

Incontri simili sono stati organizzati nelle parrocchie di Santa Teresina, Aguas Lindas, Ananindeua. La partecipazione della gente e dei giovani è stata sempre e dovunque entusiasta. Siamo andati anche in una comunità della parrocchia Terrafirme di Belém, un quartiere molto popolato e pericoloso, considerato uno dei più violenti. La chiesa della comunità, dedicata a "Dom Guido Conforti", è ancora in costruzione. Potete immaginare la gioia della gente nel sapere della prossima canonizzazione del loro "patrono"! Hanno deciso di raccogliere la somma necessaria per mandare un loro rappresentante a Roma, il 23 ottobre.

  • p. Felipe Rota Martir, sx.

È un modello anche per il Bangladesh

Una piccola "commissione" ha il compito di pensare e proporre le iniziative appropriate per far conoscere la figura e il carisma di san Guido Conforti a tutte le diocesi, parrocchie e gruppi giovanili in Bangladesh.

Abbiamo stampato e diffuso una breve biografia del Conforti, scritta da p. Silvano Garello, e una presentazione a fumetti, le immaginette del santo con la preghiera, un bel poster in due formati: uno piccolo per le famiglie e uno più grande per le parrocchie e le comunità religiose. Vari articoli sono stati pubblicati sui periodici cattolici del Bangladesh.

La nostra idea è di proporre nelle parrocchie un programma di una o due giornate di animazione, presentando il Conforti con conferenze e filmati, meditazioni e adorazione, quiz e disegni. Perciò abbiamo preparato un kit per l'animazione di adulti, giovani e bambini! Vi è incluso anche il dvd con la storia del fondatore in lingua bengalese, già diffuso in molte parrocchie e centri giovanili.

È stato bello il 30 marzo scorso, quando abbiamo celebrato... il compleanno di Conforti. Prima della Messa abbiamo fatto vedere il dvd e, alla fine, una bella fetta di torta per tutti! Un'altra occasione speciale è stata l'ordinazione sacerdotale di p. Lucas Morandi, il terzo saveriano del Bangladesh che sarà missionario in Brasile.

Ci sta a cuore far conoscere a tutti il santo vescovo, che ha saputo abbracciare il mondo intero, spinto dall'amore di Cristo perché il suo vangelo sia annunciato a ogni creatura. Un impegno valido e urgente anche in Bangladesh.

  • p. Giovanni Gargano, sx.


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