Nasce l'onnipotente da una Vergine
Notte santa del Giubileo all'apice
notte abbagliante della Parusia
"alba di nuovi cieli e nuova terra"
la stella che dischiude il Paradiso.
"Il Dio con noi, sempre lo stesso d'oggi
di ieri" l'immutabile nel tempo
per il "secondo Natale" imminente:
nasce il cuore di Dio, del nuovo mondo.
A presagio apparirà nel cielo
"una madonna ammantata di sole
i suoi piedi poggian sulla luna
ed ha dodici stelle per corona".
Mille a mille le voci del rifiuto.
Abbasso la luce deserto immenso
gelo di ribellione e gridan pace
gli iniqui araldi del veleno subdolo.
Uragano di sangue sulle strade
spenta è la fede nell'apostasia.
"Inimicizia porrò fra te e la donna
- è scritto - Essa ti schiaccerà il capo".
Il perfido dragone rosso è in rotta
misurerà l'abisso come folgore.
Scoppia il trionfo delle schiere angeliche
nasce l'Onnipotente da una vergine.
Maria rapita in estasi contempla
il volto del Padre: nato è l'Amore.
Uscita d'estasi si trova in braccio
il suo bambino, divina creatura.
Un oceano di pace si diffonde;
due cuori amanti attorno ad una culla:
pienezza di vita di beatitudine.
Gente svegliatevi, si è fatto giorno!
La Madre della Chiesa offre se stessa
a garanzia della vittoria certa.
Porge ai figli ubriacantesi del vuoto:
"Solo Cristo dà il senso della vita".