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Missioni Notizie: Pakistan, Ecuador, India, Libia, Premio "B. Fabiani"...

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Martiri sempre

Pakistan: un anno dopo. A Islamabad sorgerà un'università intitolata a Shabhaz Bhatti, il ministro cattolico per le minoranze religiose ucciso il 2 marzo 2011. L'istruzione è uno dei mezzi più efficaci per cambiare la mentalità nella società, all'insegna di valori come il dialogo e la pace. Nel complesso universitario sorgerà anche un Centro per la promozione dell'armonia interreligiosa. Un altro progetto è il museo a lui intitolato, che aprirà a Kushpur, sua città natale: conterrà oggetti e ricordi e ripercorrerà la sua vita. "Il seme piantato dal martirio di Shabhaz Bhatti creerà nuovi giovani evangelizzatori in Pakistan", ha detto mons. Andrew Francis, vescovo di Multan (Punjab). Su Shabhaz Bhatti sono usciti anche due libri "Morte di un blasfemo" (edizioni San Paolo, 144 pp, € 12) e "Shabaz Bhatti. Vita e martirio di un cristiano in Pakistan" (edizioni Paoline, 176 pp, € 14).

• Ecuador: una vita per sette. Pedro Manuel, 43 anni, è morto il 5 febbraio dopo aver salvato la vita a sette bambini che erano stati trascinati al largo, vicino al piccolo centro di Quinindé, in Ecuador. Pedro Manuel era un laico consacrato della comunità "Hogar di Nazaret". Aiutava i bambini abbandonati come responsabile della "Scuola Sacra Famiglia di Nazareth", con un impegno riconosciuto da molti. Di lui hanno detto: "Fratel Pedro è morto come ha vissuto, dedito a Dio e ai piccoli".

• India: serie allarmante. Si può parlare di stillicidio di cristiani in Orissa. Nayak Suryakant è stato assassinato nel villaggio di Bakingia. È il secondo omicidio in un mese. Padre Prabodh Pradhan, parroco di Nostra Signora del Rosario a Raikia, ha detto: "Questo è il sesto omicidio di cristiani nel distretto di Kandhamal negli ultimi 14 mesi. È una questione molto preoccupante. La comunità locale è allarmata e impaurita per questa serie di omicidi che restano impuniti".

Solidarietà e società

• Libia: voglia di riconciliazione. Mons. Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, si è recato a visitare la piccola comunità cattolica di Sirte. "Sono rimasto molto colpito dalla testimonianza che rendono ogni giorno infermiere filippine e indiane nell'ospedale di Sirte e dal clima di solidarietà: c'è un'amicizia profonda tra queste persone, musulmani e cristiani, che hanno vissuto la guerra insieme. Nell'ospedale si pubblica un piccolo giornale in inglese e in arabo, i cui articoli riflettono il desiderio della riconciliazione. Se vogliamo ricostruire la Libia, è essenziale trovare il modo di riconciliarsi".

• Nasce il premio "Barbara Fabiani". Intitolato alla giornalista dell'agenzia di notizie Misna, scomparsa lo scorso 14 dicembre all'età di 43 anni, nasce il premio "Barbara Fabiani" per la Storia sociale. Il fine è indagare e raccontare l'evoluzione dei rapporti affettivi e familiari nell'esperienza delle persone e nel corso della storia. Il premio, promosso dalla casa editrice Infinito Edizioni, vuole valorizzare ogni anno una ricerca divulgativa, per mantenere alta l'attenzione sugli studi sociali. È aperto a tutti e si compone di due sezioni, "saggistica" e "immagini", che avranno ciascuna un'unica opera vincitrice.

Il regolamento è disponibile sul sito: www.infinitoedizioni.it/contenutof.php?d=pers5; per informazioni: premiobarbarafabiani@gmail.com, info@infinitoedizioni.it

Una storia speciale

• La giornata della donna a Bukavu. Padre Giovanni Querzani da Bukavu, in Congo RD, ci ha inviato questo racconto. "L'8 marzo è celebrato ogni anno con particolare risalto a Bukavu, capoluogo del sud Kivu. Nei periodi di guerra e instabilità politica le donne, le giovani e le bambine sono state oggetto di un incalcolabile numero di violenze. Questa giornata, perciò, non è solo una festa ma anche un appello forte a metter fine a tutti quei crimini che continuano a ledere la dignità umana delle donne congolesi.

Anche le bambine del nostro centro di assistenza Tupendane di Kadutu hanno partecipato alla manifestazione che quest'anno si è svolta a Kavumu. Con la nostra camionetta Toyota, carica di 25 bambine, 7 bimbi e due mamme, siamo partiti in un clima di festa. Con l'elegante divisa confezionata dalle nostre sarte, hanno sfilato suscitando la simpatia generale".



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