Missioni Notizie: Martiri, Brasile, Giornalismo, fuoricasta all'Onu
Martiri di ieri e di oggi
Giappone: 188 beati. Lo scorso 24 novembre a Nagasaki, la chiesa giapponese ha vissuto un avvenimento straordinario: la beatificazione di 188 martiri della prima metà del 1600, di cui ben 183 laici. La chiesa del Giappone ha così riscoperto nella generosa fedeltà al vangelo le sue radici e reso pubblica testimonianza di saper accogliere Cristo, fino all'eroico sacrificio della vita. Alla cerimonia di beatificazione erano presenti più di 30mila fedeli, oltre 400 sacerdoti e molti vescovi. La processione d'ingresso è durata mezz'ora. Sette minuti prima dell'inizio della cerimonia pioveva a dirotto, poi è apparso il sereno. La cerimonia, finita con quasi un'ora di ritardo, ha commosso la folla che più volte ha manifestato la sua vibrante gioia. (p. Piergiorgio Manni, sx)
• Giappone: martiri di speranza. Ho avuto la gioia di partecipare alla celebrazione di beatificazione con 40 cristiani della comunità di Musashigaoka. Nell'attuale contesto ecclesiale di invecchiamento del clero e mancanza di vocazioni, nel contesto sociale ove il numero di suicidi annuali da ormai 10 anni supera le 30mila unità, questi martiri hanno dato ai cristiani giapponesi e a tutta la nazione una testimonianza lucente, fondata sulla speranza. (p. Renato Filippini, sx)
• Nel 2008 venti missionari uccisi. Sono 20 i missionari uccisi nel 2008. Il dato emerge dal dossier pubblicato dall'agenzia vaticana "Fides". L'Asia è stato il continente con il più alto numero di operatori pastorali assassinati. Tra i nuovi martiri ci sono un arcivescovo, 16 sacerdoti, 1 religioso e 2 volontari laici. "Tutti, senza eroismi o proclami solenni, non hanno esitato a mettere quotidianamente a rischio la loro vita per non far mancare a quanti li circondavano il soffio vitale della speranza".
E il 2009 si è aperto con l'uccisione a Nairobi in Kenya di p. Giuseppe Bertaina, missionario della Consolata, e di don Serrano, sacerdote spagnolo fidei donum, a Cuba. Padre Bertaina amava l'Africa, i giovani e l'insegnamento, al quale ha dedicato gran parte della vita. Uomo dalla disciplina rigorosa, cercava di aiutare nella vita ogni suo studente.
Iniziative opportune
• Brasile: teologia ecologica. Il 3° forum mondiale teologico ha riflettuto sul tema "Acqua, terra e teologia per un altro mondo possibile" per una teologia della "sostenibilità" della vita nel pianeta. L'Amazzonia aiuta a riscoprire una relazione più rispettosa con la terra e l'acqua, fonte concreta di vita per molti popoli indigeni come i kayapò, con i quali i saveriani lavorano e vivono da trent'anni. Marina Silva, ex ministro dell'ambiente, ha detto: "Non possiamo permetterci di distruggere ciò che è stato creato per tutte le generazioni, le risorse non sono infinite". Solo se amiamo la nostra "madre terra", questa continuerà a prendersi cura di noi. (p. Paolo Andreolli, sx)
• Brasile / 2: forum sociale. Si è svolto a Belém il forum sociale mondiale, in risposta a quello dei "grandi" della terra che si è tenuto a Davos, in Svizzera. Lo scopo era proporre un altro modo di "governare il mondo" basato sulla partecipazione popolare, sul dialogo tra i popoli, sul rispetto per le diversità. La crisi economica profonda che ha colpito il mondo ha dimostrato a tutti che il nostro sistema... fa acqua. È l'occasione per voltare pagina e far nascere un nuovo ordine internazionale.
Il forum, a cui hanno partecipato 150mila persone, è stato aperto da una camminata festosa in stile brasiliano, con una grande varietà di lingue, razze, religioni e ideologie. Hanno partecipato anche religiosi, sacerdoti, missionari (saveriani compresi) e laici impegnati in diversi settori sociali. C'erano tantissimi giovani, tutti con lo stesso obiettivo: trovarsi e lavorare insieme. (p. Filippo Rota Martir, sx)
• Festival del giornalismo. All'interno della terza edizione del Festival del giornalismo che si tiene a Perugia dall'1 al 5 aprile, una giornata è dedicata al giornalismo missionario. Si tratta di un modello di giornalismo fuori dal circuito dei grandi mass media, che non si limita a presentare problemi e a dare informazioni, in cui l'esperienza diretta vale più del ragionamento.
"Informazione dal Sud del Mondo. Oltre i grandi media", è il tema di domenica 5 aprile alle ore 16.00 alla Sala dei Notari. Si confrontano quattro missionari che danno voce alle vere realtà del sud del mondo: p. Kizito Sesana (Africa), p. Bernardo Cervellera (Asia), p. Giuseppe Caramazza (Misna), Emil Blaser (Radio Veritas).
Una storia speciale
• Un fuoricasta all'Onu. Milon ha stabilito un primato. È stato il primo "fuoricasta" del Bangladesh che ha avuto la possibilità di rappresentare la sua gente davanti al Consiglio dell'Onu per i diritti umani a Ginevra. Padre Antonio Germano, saveriano molisano, da 32 anni vive con i "rishi" (come sono chiamati i fuoricasta in Bangladesh): "Milon si è formato alla scuola del progetto educativo promosso dai saveriani; prima come studente e poi come insegnante. I rishi, di solito, sono messi ai margini della società anche quando scelgono di convertirsi alla religione cristiana o musulmana".
Padre Sergio Targa racconta che a lungo i saveriani sono stati accusati di aver inventato un problema che non c'era. Ora, invece, sono riconosciuti come gli iniziatori del "movimento di liberazione dei rishi" attraverso l'istruzione e la consapevolezza sociale. I giovani hanno preso in mano il movimento e si fanno onore come degni rappresentanti della società. L'organizzazione non governativa fondata da Milon, "Salvezza", è costituita nella quasi totalità da rishi ed è diventata una guida del movimento a livello nazionale.
Si stima che i rishi siano 200mila, la maggioranza dei quali nei tre distretti di Khulna, Jessore e Satkhira, nel sudovest del Bangladesh, dove i missionari saveriani lavorano dal 1952.