Skip to main content

Missione Giovani: All’altezza di noi stessi

Condividi su

Quota cento. Non è l'età, con cui forse riusciremo ad andare in pensione, e neppure il prezzo del petrolio al barile, ma il numero di vittime della strada nel 2011, nella sola provincia di Brescia. È una cifra spaventosa. Dovessimo fare il calcolo su scala nazionale, questi numeri sarebbero ancora più impressionanti.

È come se ogni volta in una città sparissero un paio condomini con tutti i loro abitanti. E le percentuali di giovani coinvolti in incidenti stradali sono sempre molto alte. Non so voi, ma io rimango ogni volta agghiacciato. Penso al dolore delle famiglie coinvolte, alle ferite aperte che non rimarginano più.

"La strada non è fatta per morire", hanno scritto gli alunni di una scuola, inaugurando un monumento per le vittime della strada. È uno slogan efficace. Calza a pennello anche per chi sulla strada muore non guidando un'auto, una moto o una bicicletta. Penso ai "ragazzi di strada" nelle metropoli dell'Asia, dell'Africa e dell'America latina, costretti a vivere di espedienti, a cercare qualcosa nelle discariche, a elemosinare un po' di pane ai passaggi a livello delle ferrovie...

Se Dio non c'entra, Dio cosa fa?

È un'altra di quelle domande scomode, che interpellano la nostra coscienza di fronte a episodi tragici, che mettono a dura prova la fede. Quante volte sentiamo queste parole: "Dov'è Dio? Perché permette tutto questo?". Ricordo mio nonno, quasi novantenne, impietrito davanti alle immagini dello tsunami del 2004. Ripeteva: "Dove sono gli angeli custodi?".

Spesso su queste pagine leggete racconti di missionari che davanti alla morte, alla povertà estrema, a situazioni di forte degrado, non riescono a trovare spiegazioni logiche e faticano a dare un "perché" a ciò che avviene sotto i loro occhi.

D'altra parte, mi chiedo e vi chiedo: possiamo accusare Dio del male che ci sta attorno? È giusto prendersela con lui, come fosse un giudice che punta l'uno o l'altro e scaglia addosso le sue maledizioni? Mi sembra una visione sbagliata, superstiziosa. Mi piace pensare che Dio instilli il bene dentro ognuno di noi. Ce lo regala alla nascita, come un fiore appena germogliato, e ci chiede di coltivarlo con cura. Mi piace pensare che Dio soffra e pianga se qualcuno lo perde, lo tradisce o lo calpesta; e che gioisca se il bene si moltiplica e passa di generazione in generazione. Dio fa il bene! Ecco il suo compito...

Come faccio ad accogliere il dono di Dio, se sento di non meritarlo?

Vorrei proprio conoscere il giovane che si chiede "come meritarsi Dio". Gli direi a... bruciapelo: "Ma quante paranoie inutili! Se ti fanno un regalo, lo rifiuti perché pensi di non essere all'altezza?". Lo so, è una risposta stupidamente egoista, ma davvero qualche volta ci creiamo più problemi di quelli che sono necessari.

Vedo in fotografia i giovani africani che cantano e ballano durante le celebrazioni, pieni di gioia e soprattutto di vita. Ecco, forse noi per meritarci l'amore di Dio dovremmo iniziare a sentirci più vivi e gioiosi. Se c'è stato offerto un dono così grande, dovremmo solo provare meraviglia, ingranare una marcia in più e dimostrarlo agli altri. Questo è forse il modo più degno per vivere l'amore di Dio.

Chiaro che non basta: dobbiamo dare qualcosa in cambio. Ma farci troppe domande e affrontare cupi e tristi i nostri impegni non è il modo migliore per dimostrare le nostre convinzioni, per trasmettere i valori in cui crediamo.

Non è facile essere... all'altezza di Dio. È già una conquista essere all'altezza di noi stessi.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2196.3 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Giugno/Luglio 2015

È vescovo di Alto Solimões

Papa Francesco ha accettato, per raggiunti limiti di età, la rinuncia del vescovo cappuccino mons. Alcimar Caldas come pastore di Alto Solimões, la...
Edizione di Settembre 2008

Strumenti d'animazione: A scuola con l'acqua e la terra

Ricomincia la scuola. Insieme ai libri delle materie da studiare, è bene imparare tante altre cose utili alla vita presente e futura, nostra e altr...
Edizione di Agosto/settembre 2017

Ciao Guido Zoni!

Il 1° giugno ci ha lasciato Guido Zoni, fratello di p. Pierino, missionario in Africa e attualmente a Parma. Aveva 88 anni ed era originario di Ura...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito