Messaggio dalle Chiese: Impegno permanente per la pace
Dal Messaggio per la Giornata mondiale della pace, 2003:
"Papa Giovanni XXIII non era d'accordo con coloro che ritenevano impossibile la pace. Egli identificò le condizioni essenziali per la pace:
La verità sarà fondamento della pace, se ogni individuo con onestà prenderà coscienza, oltre che dei propri diritti, anche dei propri doveri verso gli altri.
La giustizia edificherà la pace, se ciascuno concretamente rispetterà i diritti altrui e si sforzerà di adempiere pienamente i propri doveri verso gli altri.
L'amore sarà fermento della pace, se la gente sentirà i bisogni degli altri come propri e condividerà con gli altri ciò che possiede, a cominciare dai valori dello spirito.
La libertà infine alimenterà la pace e la farà fruttificare se, nella scelta dei mezzi per raggiungerla, gli individui seguiranno la ragione e si assumeranno con coraggio la responsabilità delle proprie azioni".
"Si sta affermando un preoccupante divario tra una serie di nuovi diritti promossi nelle società tecnologicamente avanzate e diritti umani elementari che non vengono soddisfatti: il diritto al cibo, all'acqua potabile, alla casa, all'autodeterminazione e all'indipendenza. La pace richiede che questa distanza sia urgentemente ridotta e superata".
"La comunità internazionale, che dal 1948 possiede una carta dei diritti della persona umana, ha trascurato di insistere adeguatamente sui doveri che ne derivano. Una maggiore consapevolezza dei doveri umani universali sarebbe di grande beneficio alla causa della pace".
"Gli impegni presi e poi non rispettati, a livello nazionale e internazionale, hanno ripercussioni negative sul processo di pace. Se tutti gli impegni assunti devono essere rispettati, speciale cura deve essere posta nell'eseguire gli impegni assunti verso i poveri. Il mancato adempimento degli impegni con le nazioni in via di sviluppo costituisce una seria questione morale e mette ancora più in luce l'ingiustizia delle disuguaglianze esistenti nel mondo".