Messaggi dalle chiese: L'anima della missione
Dal messaggio del Papa per l’80ª Giornata missionaria mondiale, domenica 22 ottobre, sul tema: “La carità, anima della missione”.
Cari fratelli e sorelle, la missione se non è orientata dalla carità, se non scaturisce cioè da un profondo atto di amore divino, rischia di ridursi a semplice attività filantropica e sociale. L’amore che Dio nutre per ogni persona costituisce, infatti, il cuore dell’esperienza e dell’annunzio del vangelo, e quanti l’accolgono ne diventano a loro volta testimoni.
Ogni comunità cristiana è chiamata a far conoscere Dio che è Amore. Del suo amore Dio permea l’intera creazione e la storia umana.
Dunque, per amare secondo Dio, occorre vivere in lui e di lui: è Dio la prima “casa” dell’uomo e solo chi in lui dimora arde di un fuoco di divina carità in grado di “incendiare” il mondo. Essere missionari significa allora amare Dio con tutto se stessi fino a dare la vita per lui. Quanti sacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure in questi nostri tempi, gli hanno reso la suprema testimonianza di amore con il martirio!
Essere missionari è chinarsi, come il buon samaritano, sulle necessità di tutti, specialmente dei più poveri e bisognosi, perché chi ama con il cuore di Cristo non cerca il proprio interesse, ma unicamente la gloria del Padre e il bene del prossimo.
La Giornata missionaria mondiale sia utile occasione per comprendere sempre meglio che la testimonianza dell’amore, anima della missione, riguarda tutti. Servire il vangelo non va infatti considerata un’avventura solitaria, ma impegno condiviso di ogni comunità. Accanto a coloro che sono in prima linea sulle frontiere dell’evangelizzazione - e penso qui con riconoscenza ai missionari e alle missionarie - molti altri, bambini, giovani e adulti, con la preghiera e la loro cooperazione, contribuiscono alla diffusione del regno di Dio sulla terra.
L’auspicio è che questa partecipazione cresca sempre più, grazie all’apporto di tutti.