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Mamma Anna compie cent'anni. È una mamma missionaria. Ha offerto a Dio e alle missioni il figlio primogenito, padre Dante, per 40 anni missionario in Brasile e tuttora attivo in campo pastorale e missionario nella realtà ecclesiale di Perugia. Missionaria anche alla maniera di santa Teresina del Bambino Gesù, attraverso la preghiera e la donazione delle sue sofferenze per le missioni nel mondo.

Cent'anni di preghiera e servizio

Tutta la sua vita - i suoi cento anni di vita - sono stati caratterizzati da preghiera e servizio. Ancora giovinetta, al servizio del fratello e della sorella più piccoli di lei: si è sacrificata per i loro studi, fino a diventare maestri. Poi a servizio del marito, dei cinque figli e dei numerosi nipoti e nipotini (come lei chiama nelle sue intenzioni di preghiera i figli dei nipoti), che il Signore le ha concesso di vedere.

Era stata molto contenta quando suo papà aveva fatto restaurare una chiesetta per gli operai della bonifica di Fiumicino e lei poteva cantare nella Messa e guidare il rosario.

Avendo sposato Nicola, impiegato delle poste, lo ha seguito a Mestre, a Montepulciano e a Perugia. Durante la guerra pregava con i suoceri e i due figli piccoli per il ritorno del marito, prigioniero dei tedeschi a Przmyl e Witsendorf. Dopo la guerra aveva ripreso la recita del rosario con i vicini nei mesi mariani (maggio e ottobre) e la Messa mattutina. Tornando dalla Messa, svegliava i figli dicendo: "Ecco il bacio di Gesù".

Dedita al marito e ai figli

Ogni domenica pomeriggio visitava con la famiglia il figlio Dante in seminario, portando la merenda e gli abiti puliti. Ha assistito il suocero e la suocera nella loro malattia e li commuoveva con la lettura, fatta da lei o da uno dei figli, del libro di spiritualità "Imitazione di Cristo".

È sempre stata molto vicina al marito, con attenzioni, cure e preghiere, sia quando era stato operato di ulcera allo stomaco, conseguenza della prigionia, sia quando poi gli era stato diagnosticato un tumore maligno. Al funerale c'erano saveriani e preti diocesani, e mamma Anna aveva ricevuto dal figlio un telegramma da Jaguapitã (Brasile) con queste parole: "Papà era uomo di fede, di famiglia e di lavoro. Ora in cielo. Con affetto e preghiere, il figlio p. Dante".

Ha continuato a dedicarsi ai figli (Enrico, Piergiorgio, Franco e Maria) e ai nipoti sempre più numerosi, e alle sue pratiche religiose, in particolare la Messa quotidiana, che non ha mai trascurato neanche dopo essere stata colpita da ictus (nel 1998), accompagnata e con il bastone. In questi ultimi mesi riceve la santa Comunione quotidiana in casa.

Continua la missione...

E tuttora, a cent'anni, fortemente limitata nella mobilità - passa dal letto alla carrozzella e viceversa -, continua a essere ancora missionaria, testimoniando la fedeltà di Dio a chi la va a trovare, invitando figli e nipoti a pregare con lei con i salmi e il rosario, non dimenticando mai di ricordare nelle sue intenzioni l'opera di evangelizzazione e i missionari sparsi nei paesi dove Dio li ha inviati.

Il 28 febbraio, per i suoi cento anni, mamma Anna si vedrà circondata dai figli, genero e nuore, nipoti e nipotini: una tribù che si aggira al momento sulle trenta unità. E ci sarà anche padre Dante, che ha da poco festeggiato i 50 anni di professione religiosa e il prossimo anno celebrerà il mezzo secolo di sacerdozio: 100 anni di vita, 50 anni di sacerdozio, sono altrettanti anni di fedeltà del Signore, di missione che continua. Fin quando lui vorrà!

Quel camice per il figlio missionario

Fin quando la vista e le mani lo hanno permesso, mamma Anna ha cucito e ricamato vesti liturgiche e capi di vestiario, che venivano poi regolarmente inviati nelle missioni. Ma il suo capolavoro, se così si può chiamare, è il camice che mamma Anna ha realizzato al telaio nelle ore notturne, dopo aver svolto tutti i suoi doveri di casa, per l'ordinazione sacerdotale del figlio missionario.

Ci ha impiegato quattro anni (da quando lui aveva cominciato a frequentare il primo anno di teologia). Ma alla fine il risultato è stato davvero superbo. E padre Dante ha potuto indossare il camice ricamato da mamma Anna per la prima Messa, il 1° novembre 1964, e lo ha portato con sé in missione, quando è partito per il Brasile il 25 settembre dell'anno dopo.

Quel camice "materno" è rimasto in Brasile, al termine della prima tappa, in ossequio al suo voto di povertà, di confidare totalmente nella Provvidenza di Dio. Pazienza! Lei gliene ha cuciti altri cinque o sei, più semplici e secondo le norme liturgiche, anche questi puntualmente lasciati nelle missioni brasiliane, meno l'ultimo, che il figlio sacerdote ha portato con sé a Perugia, e che indossa offrendo la santa Eucarestia alla mamma missionaria.



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