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Lo spigolo della Mistica: Il più grande tra voi sia vostro servo

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L’inizio del capitolo 23 di Matteo si presenta con due problemi simili, ma diversi: quello del governo-autorità e quello dell’educazione. Su argomenti così difficili e problematici l’insegnamento di Cristo rivoluziona tutto, capovolge tutto, rinnova tutto.

"Voi sapete – dice – che i Potenti della terra comandano dall’alto dei loro troni e vogliono essere serviti; tra voi, invece, non sia così! Chi comanda, tra voi, sia il servo di tutti! E il più grande, tra voi, si faccia il più piccolo!". "Io non sono venuto per essere servito, ma per servire". "Avete visto ciò che vi ho fatto? Se farete così anche voi, sarete beati!".

Il Vangelo di Cristo capovolge tutto, rivoluziona tutto, fa nuove tutte le cose: è una novità "totale".

Governare-educare implica dunque servire, il servizio ne è l’elemento "costitutivo" al punto che governo-servizio diventano un binomio inscindibile: non si dà autorità di uomo sopra un altro uomo, direbbe il Manzoni, se non al suo servizio.

Ma non abbiamo ancora pronunziato il termine più esatto che ne è "la" spiegazione: governare-educare esige-è-lo-stesso-che-dire: amare.

E "amare" è-lo-stesso-che-dire regalarsi, cioè amare in modo gratuito-disinteressato-oblativo. I tre epiteti caratteristici e inscindibili dell’amore; il quale "vuole" immolarsi-sacrificarsi-crocefiggersi, perché proprio in questo consiste il suo "bisogno-benessere-ricreazione-gioia". Come "la" madre, il modello ideale della persona che si esalta-sublima amando: la prima ad alzarsi, l’ultima a coricarsi; sempre-in-piedi a servire, sempre l’ultima a sedersi, a … pulire-gli-ossi!

Senza accorgerci, abbiamo descritto la sublimazione più alta dell’uomo che in tanto è grande e vale, in proporzione che ha capacità di "regalarsi"; che si ritrova se stesso in proporzione che si dimentica per mettersi al servizio degli altri. Al vertice di questa esaltante operazione compare la figura di Cristo che ci dice: "Ecco "il" uomo! Cioè colui che ha crocefisso in modo "totale" l’"avere-godere-potere": il "perfetto" innamorato che s’è fatto disprezzato-maledetto-crocifisso "per amore".

L’amore, con la sua triplice esigenza di disinteresse-oblatività-gratuità, ha raggiunto in Cristo la sua più perfetta sublimazione.

Chiaramente, ci si presenta come "il" modello ideale di tutti coloro che governano-educano. È estremamente utile capire che la crocifissione-morte esigita dall’amore, è solo "apparente": "sembra" che Cristo sia "sconfitto-legato": invece è Lui l’uomo "veramente" libero-vittorioso; è Pilato, invece, il "vero" giudicato-sconfitto-schiavo. Come è la madre che si regala-consuma-immola per la famiglia, "la" vittoriosa, "la" eroica, "la" grande"! È una morte che conduce alla vita: l’amore, sacrificando tutto, ritrova tutto, ma rifatto, ma ricreato, ma trasfigurato!

Quindi il servizio del governo-educazione deve essere "la" occasione privilegiata per la "maturazione" dell’amore nel vescovo e nel parroco, nei genitori e nei professori, nei medici e negli infermieri, nei governanti.

Quindi i titoli "onorifici" che spesso precedono queste privilegiate categorie di persone, piuttosto che aiutare, rovinano-falsano, al punto che sarebbe vivamente desiderabile, com’è stato desiderato al Concilio da 5000 vescovi, disfarsene.

Chissà che al Vaticano III una ventata di Spirito non metta in museo tutti quei titoli che oggi più che mai stonano e appesantiscono la Chiesa.



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