Skip to main content

La storia di Marco e Marta, Una coppia a D'Djamena - Ciad

Condividi su

Tema del "Paginone" di questo numero: "Evangelizzazione e famiglia nella chiesa"

Entrambi insegnanti, siamo partiti nel 1995 come missionari per il Ciad, Africa Centrale. È difficile spiegare in poche righe questa scelta, soprattutto perché non c’è un momento preciso in cui è stata fatta, ma è frutto della nostra storia personale e di coppia. Proveniamo entrambi da famiglie credenti e facciamo parte della parrocchia di s.Pietro in Sala, a Milano.

In questa Comunità siamo stati educati alla fede e ci siamo impegnati nelle attività giovanili.

Intorno ai 20 anni, con i giovani del nostro gruppo parrocchiale, abbiamo cominciato a chiederci come mai tanti nostri coetanei (specialmente quelli che provenivano da famiglie popolari e che avevano lasciato presto la scuola per inserirsi nel mondo del lavoro) non partecipavano più alla vita della Comunità. O, per meglio dire, come mai non eravamo in grado di fare proposte che interessassero la loro vita.

ciad Da questo interrogativo è nata un’esperienza molto bella che ci ha spinto ad andare ad incontrare i giovani nelle piazze, nei bar e nelle case, per farci loro compagni e proporre loro un itinerario di gruppo che partisse dalla loro vita, li vedesse protagonisti della loro crescita e li accompagnasse gradualmente ad ascoltare la buona notizia di Gesù. E’ stato proprio durante questa esperienza che ci siamo conosciuti. L’incontro con tanti giovani lontani dalla fede ci ha spinto ad approfondire la nostra e a viverla sempre più nel quotidiano. L’essere educatori e testimoni del Vangelo ci ha aiutato a scegliere Gesù come Signore della nostra vita.

Un anno speciale

Nel 1991 abbiamo avuto la fortuna di un anno particolare: Marco l’anno di servizio civile a Piombino, e Marta l’anno di volontariato sociale a Sesto s.Giovanni, sempre nel campo dell’educazione giovanile. È stata l’occasione di vivere più intensamente i valori che avevamo già sperimentato: la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio, la vita di comunità, l’impegno per gli altri. È stato anche un anno dedicato alla preparazione al matrimonio, in cui abbiamo sentito forte l’esigenza di continuare a vivere questo stile di vita anche da adulti, una volta sposati.

Di fronte a tante possibilità di impegno, in parrocchia e nel quartiere, ci siamo sentiti interpellati profondamente dall’esperienza di due missionari che conoscevamo da tempo e che avevano vissuto in Congo. Essi avevano fatto comunità, laggiù in missione, con una famiglia. Noi abbiamo incontrato questa famiglia e ci siamo resi conto che sarebbe stato un tipo di vita possibile anche per noi.

Così ci siamo resi disponibili per partire come missionari per un Paese del Sud del mondo. Questo successe subito dopo il nostro matrimonio. Da allora abbiamo continuato i nostri impegni di famiglia, di lavoro e di volontariato, ma abbiamo cominciato una formazione cristiana più approfondita e mirata alla partenza. Per due anni abbiamo partecipato ogni mese ad un incontro di formazione della durata di due giorni presso il Centro Missionari Laici di Piombino (LI) e ad una convivenza estiva.

Le ragioni di una scelta

Pian piano si è venuta a concretizzare la possibilità di partire per il Ciad con un sacerdote della nostra diocesi. Con lui abbiamo formato una Fraternità missionaria che ha cercato di testimoniare il Vangelo e di condividere la vita della gente, lavorando in una periferia di N’Djamena, la capitale del Ciad. Abbiamo dato la disponibilità per un periodo di circa sei anni. A maggio del 1994 abbiamo incontrato il vescovo che ci avrebbe accolto e abbiamo definito con lui il nostro inserimento; a settembre dello stesso anno abbiamo lasciato il lavoro e abbiamo frequentato il corso di preparazione per l’Africa presso il Centro Unitario per la Missione, della CEI di Verona.

Prima di concludere, vorremmo precisare gli aspetti più importanti di questa scelta.

Come famiglia cristiana, abbiamo il compito di essere un segno dell’amore di Dio per gli uomini e di testimoniarlo con il nostro stile di vita ovunque ci troviamo. L’amore di Dio è certamente andare incontro a tutte le povertà: materiali, culturali, di valori. Più di ogni altra cosa, però significa l’incontro con Cristo, che solo può liberare da ogni povertà. Tutto il mondo vive in un grande bisogno di conoscere Dio. Noi ci sentiamo particolarmente sensibili alle realtà più popolari e a quelle dei popoli del Sud della terra. Ci sentiamo figlidella Chiesa di Milano, da cui proveniamo e nella quale ci siamo reinseriti al nostro rientro (2001).

Questa l’esperienza che, con molti dubbi, abbiamo cercato di vivere. Ve la proponiamo non perché sia particolare, ma per confrontarci con tutti coloro che cercano di vivere con fedeltà il Vangelo.

Marta e Marco.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 5471.96 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Novembre 2009

Padre Abbiati, missionario equo

"Il missionario del commercio equo", così è stata titolata dalla "Misna" la sconvolgente notizia della morte di p. Giovanni Abbiati, saveriano di C...
Edizione di Agosto/settembre 2012

Un'estate piena di incontri

Il periodo estivo ha visto un bel via vai nella casa dei saveriani di Brescia. Quest'anno sarà ricordato per le presenze internazionali. Sono stati...
Edizione di Gennaio 2009

Africa: Congo e Camerun... /3

Sono nato a Bamenda, in Camerun, terzo di sette figli. Papà vive in città a Bafoussam, e mia madre vive nella gioia del paradiso dal 1987. Ho conos...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito