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Arrivando a Parma in visita alla casa madre dei saveriani, si rimane colpiti dall'imponenza dell'edificio che S. Guido Conforti costruì all'inizio del 1900. Fu ampliato quando, con l'aumentare delle vocazioni, divenne il "grande alveare". Quasi nascosto, in un angolo, sulla sinistra, c'è un edificio stretto e alto, con una scritta: "Procura delle missioni". Vi lavorano alcuni saveriani che sono stati in missione (Africa, Asia, Sudamerica).

Il nostro è un servizio quasi nascosto, molto silenzioso e poco appariscente.

Si rimane colpiti nel vedere depositati, davanti alla Procura, vari containers. Ecco un primo servizio. Alcune missioni dell'Africa hanno ancora bisogno di materiale che là non trovano. Per questo motivo, si affidano ad amici e benefattori, che rispondono con tanta generosità e amore, portando a Parma quanto è necessario.

Catalogare e imballare tutto

Ogni cosa va catalogata, imballata, pesata con pazienza certosina... fino a venire sistemata dentro i containers, con cura, cercando di riempire ogni buco rimasto, ogni piccolo spazio. Quando veniamo a sapere che tutto è arrivato con ordine alla missione destinata, il cuore è piena di gioia.

I missionari, che ritornano per un breve periodo di vacanza o per cure mediche, fanno una sosta quasi obbligata alla Procura. Sì, perché hanno bisogno di rinnovare i documenti: carta di identità, passaporto, patente, soprattutto la tessera sanitaria per le varie visite mediche.

Sono accolti nei vari uffici della Procura con pazienza e amore. Spesso andiamo a prenderli nei vari aeroporti, quando arrivano dalle missioni, o li accompagniamo quando devono ripartire. Anche questo è un lavoro molto silenzioso, ma fatto con amore.

Ciò che conta è il cuore

Siamo convinti che anche questo è "missione" vera. La procura poi è come una vera "banca". Qui arrivano le offerte da tutta Italia e dall'estero, destinate ai missionari e ai loro progetti.

E a tutti si risponde, ringraziando, sicuri che "non è la dimensione del dono che conta, ma quella del cuore che lo dà".

C'è bisogno di un confratello che faccia il "contabile ", che sia preciso, che non dimentichi niente, che non abbia paura di fare la fila nelle banche quando, dalle missioni, domandano che si invii loro il denaro di cui hanno bisogno.

È questo il lavoro silenzioso e poco appariscente della Procura delle missioni.

È fatto con gioia e dedizione, per servire i nostri confratelli che lavorano in prima linea. Ma noi, pur rimanendo a Parma, ci sentiamo sempre missionari a pieno titolo.



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