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Sono un saveriano della famiglia missionaria fondata da san Guido Conforti. Ho vissuto 21 anni la missione in Bangladesh (Asia) e 22 anni in Italia, a Brescia, nel Centro saveriano di animazione missionaria, che si dedica a diffondere la visione missionaria, attraverso i mezzi di comunicazione.

Dalla carta al digitale…

Per 14 anni, come direttore del mensile “Missionari Saveriani”, ho cercato di portare nelle case degli italiani la “missione quotidiana”: le piccole conquiste e i gravi problemi di tanti popoli del mondo, insieme alle esperienze e alle testimonianze dei missionari che vivono con loro.

Il 2016 invece, libero da ogni altro impegno, l’ho trascorso a Roma, frequentando, all’università Lateranense, un master in giornalismo digitale; una mezza pazzia per un missionario della mia età, circondato da giovani meglio predisposti e agili alle tecniche moderne di comunicazione. Volevo prepararmi a una nuova avventura per continuare ad annunciare il vangelo alle genti, con i saveriani nel mondo. Comunque, il 2 dicembre scorso, ho sostenuto l’esame e i professori compiacenti mi hanno accordato un “110 e lode”, in considerazione del mio sforzo di star dietro ai giovani compagni di classe.

Quante battaglie importanti!

È impossibile dimenticare l’impegno svolto, insieme a migliaia di persone e associazioni, nelle grandi “battaglie sociali” dell’ultimo ventennio: il movimento “democrazia è partecipazione”; la campagna per la messa al bando delle mine antipersona (fino al conseguimento del premio Nobel); il condono del debito pubblico per i paesi impoveriti; la liberazione dei bambini abusati nelle guerre e sfruttati nel lavoro; il controllo delle armi e la diplomazia della pace; il dialogo interculturale e interreligioso; la parrocchia missionaria…

Quanti volti, quanti nomi mi frullano ancora nella testa e nel cuore: indimenticabili davvero!

Le visite in Sardegna

Alcune di queste “battaglie” mi hanno portato anche in Sardegna, per partecipare a incontri e conferenze. Anzi, ho avuto anche una denuncia “per diffamazione”, da parte dell’allora direttore della fabbrica di esplosivi militari di Domus Novas nel Sulcis, ora RWM Spa. Ho anche partecipato alla “marcia” del 10 giugno 2001, portando con me anche l’emozionante lettera scritta dalla signora Franca Faita, ex operaia della Valsella (Brescia), altra rinomata fabbrica di mine anti persona, che ha collaborato intensamente con la Campagna per la loro messa al bando.

Ma ho partecipato anche a vari convegni missionari della Sardegna, a Macomer e a Cagliari, invitato da mons. Giovanni Dettori, da don Mario Cuscusa e dal compianto don Antonio Onnis. Abbiamo riflettuto sulla Parrocchia missionaria e sul Dialogo interreligioso. Ho partecipato anche a qualche ritiro spirituale alle “Delegate missionarie”…

Ricordo quei giorni come se fosse oggi, perché l’ospitalità sarda è davvero gradevole ed entusiasmante.

La missione in Bangladesh

Sono tornato in Bangladesh in gennaio di quest’anno, dopo 24 anni di assenza, accolto dai nostri confratelli che là vivono annunciando il vangelo. Ho rivisto con piacere p. Gabriele Spiga e suor Filomena, missionari sardi, che si dedicano al servizio dei più poveri e bisognosi.

Tutti mi hanno invitato a tornare in Bangladesh, nonostante la non più giovane età.

Perciò eccomi qui. In attesa che mi arrivi il “Visto” per entrare e vivere in Bangladesh “come missionario”, i superiori mi concedono di passare i giorni a Cagliari, nella nostra comunità saveriana della Sardegna. Vivo alla giornata, e sono felice di vivere con voi: ogni giorno è grazia.

Diceva san Guido Conforti: “I tempi sono tristi, ma non si è chiuso il libro dei prodigi; i prodigi più belli sono quelli che opera la Grazia nel regno dei cuori”. Una preghiera reciproca.

Una famiglia di contadini

Per completare le note biografiche vi do ancora qualche particolare. Ultimo di sette figli, sono nato nel dicembre del 1943 in una famiglia di contadini, migrati dal Veneto a Roma nel 1940.

Dopo la scuola elementare (6 km a piedi all’andata e altrettanti al ritorno), sono cresciuto come “un meticcio”, arricchito da culture svariate nei seminari di Magliano Sabina (Rieti) e di Anagni (Ciociaria).

A vent’anni (ottobre 1963), ho deciso di seguire la vocazione missionaria tra i saveriani, con il noviziato in Piemonte e gli studi in teologia a Parma. A settembre del 1992 sono partito per il Bangladesh, dove ho lavorato in una missione rurale ai confini con il Bengala Indiano e al Centro nazionale di formazione socio-catechetica di Jessore.


*Per contatti: 348.690.7179; marcello@saveriani.bs.it (e-mail); facebook: facebook.com/marcello storgato; Blog: blog.saveriani.org/marcello/ (Missione di Misericordia con i saveriani nel mondo).



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