La Madonna gotica del paese
Don Ugo Atenioli, parroco emerito di san Pietro in Vincoli, amico per molti anni di p. Ildo Chiari, mi parlava dei due reperti Mariani in paese: la scultura marmorea e la pietra angolare del campanile.
Il bel bassorilievo marmoreo della Madonna con il bambino Gesù è forse un’icona devozionale dell’abazia di san Pietro in Vincoli, che è arrivata fino a noi perché murata in una casa colonica, ora abbattuta, e donata al museo nazionale di Ravenna da Amelia Stanghellini (così mi ha riferito il prof. Nevio) e si trova nella collezione delle icone.
La Madonna gotica proviene certamente dall’abazia fondata dal re d’Ungheria, Stefano II, per i pellegrini che andavano a Roma, è stata restaurata nel XIV secolo, data a cui si fa risalire il bassorilievo mariano.
Una figura maestosa
La scultura della Madonna incoronata con il Bambino in braccio, sotto un archetto gotico trilobato, è uno stile che si riscontra nel portale gotico di San Giovanni Evangelista a Ravenna. La Madonna è ritta in piedi tra due colonnine con capitello, ha una corona reale sul capo e l’aureola sul fondo. I volti della Madre e del Figlio sono allineati, come a indicarne la pari dignità.
La Madonna sostiene il Bambino sul braccio sinistro; il Bambino ha la mano destra sul petto della Madre e la mano sinistra sfiora quella della Madre che lo sostiene. Sono particolari diversi dalle icone bizantine, dove Gesù tiene la mano attorno al collo della Madre, o tende le braccia a chi lo guarda.
La Madonna è una figura maestosa, con lunghe vesti ondulate, mentre Gesù ha un piedino che esce dalla tunica, verso il libro che Maria tiene nella mano destra:
un invito materno a leggere il vangelo per comprendere il mistero del Figlio Gesù.
La pietra del campanile
Nonostante le traversie storiche secolari, la scultura marmorea è arrivata a noi per ricordarci la devozione Mariana in questa zona, che riscontriamo in varie chiese del Ravennate.
A San Pietro in Vincoli l'originario campanile romanico del 1179, ricostruito nel 1954, ha una pietra che ricorda la devozione Mariana. Sull’angolo del campanile un blocco bianco angolare ha una scritta latina della fondazione: “Gli abitanti di questo luogo fecero con dolcezza l’opera che tu vedi nel 1179 dopo il parto di Maria Vergine; queste pietre furono portate da Santa Lucia di Faenza”.
L’effige marmorea è arrivata a noi nonostante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Sarebbe bello che un poster dell’icona marmorea mariana venisse collocata sui muri esterni della chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli a Ravenna, come segno della grandezza della Maternità di Maria, e anche delle nostre mamme e del loro insegnamento.
Un simbolo per tutti
Per chi ha il dono della fede il poster dell’icona sarebbe un’immagine “sacra” della Maternità divina: Cristo, il Figlio del Padre, la Parola che si è fatta carne. Per chi non crede, può essere la raffigurazione della maternità umana sublimata.
Il poster starebbe bene sotto un arco sagomato del piazzale, secondo le linee decorative dell’architettura romanica del medioevo. Erano le linee di ponti, archi, acquedotti dei romani, nel faticoso lavoro di dominare la terra, per raggiungere la volta del cielo da parte dell’uomo.
Per noi cristiani, la volta richiama il luogo dove incontriamo il Padre Celeste, che ci viene incontro nel nostro cammino e ci accompagna nella vita.