Skip to main content

L’Expo e le fami del pianeta

Condividi su

Mia mamma Michela mi diceva spesso: “Passa la scena del mondo!”. Le sue parole mi sono tornate alla mente, ora, dopo essere tornato in Brasile. Sono passati sei mesi: sei mesi di pioggia quasi ininterrotta. È il caso di dire: “N’è passata di acqua sotto i ponti!”. Anzi, dal momento che abito in mezzo a una palude - la “baixada do Marco” a Belém, in Brasile - sarebbe opportuno dire ... “Di acqua ne è passata tanta... sulle strade!”.

Coltivare qualcosa qui è impossibile

E poi, nella misura in cui il tempo passa, cresce in me la consapevolezza di essere sbarcato nel mondo della grande fame, proprio ora che l’Italia celebra l’Expo sul nutrimento del pianeta. Quante volte in questi sei mesi ho provato nostalgia dell’orticello che coltivavo a Tavernerio, tra un impegno pastorale e l’altro. Ho anche provato a buttare in terra delle sementi. Ma, a causa delle acque che vanno e vengono, non hanno prodotto nulla.

Siamo infestati anche da tanti animaletti che hanno fame: una specie di lumaconi (“caracois”) che fanno fuori le piantine appena crescono. Sono arrivato al punto di ritagliare un angolo del cortile per creare il cimitero dei “caracois”. Non parliamo delle formiche e delle zanzare che si nutrono con il veleno che ho sparso in giro! È sorprendente vedere la rapidità con cui quelle bestiole si adattano ai veleni che la società moderna sparge un po’ dovunque.

L’esercito della fame è attivo anche nel cielo sopra la “baixada” dove volteggia una colonia di migliaia di “periquitos” (pappagallini). Anche loro a caccia di qualcosa da mettere nel becco.

Una violenza che fa paura

Questo è il volto meno pericoloso della fame che ho scoperto qui. Il volto della fame che più mi preoccupa, invece, è quello della violenza! È esplosa qualche settimana fa. Nel giro di pochi giorni hanno già sparato ai due lati della chiesa: due giovanotti di 20 e 25 anni sono stati “eliminati”. Due mamme che piangono due vite spezzate...

Si è sparsa la voce che la causa di queste morti va cercata nello spaccio di droga. Ma non sappiamo il vero motivo! Ora, insieme ai cristiani della “baixada do Marco” a Belém, in Brasile, ci domandiamo come possiamo affrontare queste situazioni tristi, e intanto chiedo la vostra preghiera per noi e per i nostri giovani.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2338.37 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Novembre 2010

Conforti, vescovo missionario: Luoghi, volti, parole di un santo

Una mamma a rischio e un neonato "immaturo estremo" con polmoni incompleti. È il drammatico evento accaduto all'ospedale di Belo Horizonte, in Bras...
Edizione di Ottobre 2004

Abbiamo ancora speranza - Intervista a p. Mario Festa

Intervista al bresciano p. Mario Festa Padre Mario Santino Festa, 74 anni, è un saveriano nativo di Comezzano - Cizzago (BS). In Italia per un pe...
Edizione di Aprile 2022

Buona Pasqua da Ancona!

Cari amici e benefattori, ogni anno noi cristiani celebriamo la Pasqua di Resurrezione. Ricordiamo e viviamo Gesù di Nazareth che passò per questo ...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito