In Brasile, per un futuro migliore
Cari amici, siamo due missionari saveriani vicentini: p. Bruno Marchetti di Rosà e p. Walter Parise di Novoledo. Rispettivamente da 40 e 15 anni, stiamo vivendo la nostra missione nella grande Amazzonia. Attualmente, ci troviamo in una piccola casa messa a nostra disposizione dalla diocesi, e situata alla periferia della grande metropoli di Belém.
I nostri “allievi”: Gilberto e Demison
Il nostro compito è seguire la nuova parrocchia, dedicata a Sant’Andrea Apostolo, e accogliere giovani interessati alla vita religiosa e missionaria, provenienti soprattutto dalle parrocchie dove lavorano i saveriani. Per adesso fanno parte della nostra piccola comunità religiosa due giovani studenti: Gilberto e Demison.
Noi saveriani abbiamo fatto la scelta di preparare e formare i nostri “futuri missionari”, partecipando più da vicino alla sofferenza e alla gioia di tante persone che, come tutti, hanno il diritto di vivere una vita migliore.
Gilberto e Demison il mattino studiano filosofia nell’istituto di formazione sacerdotale dell’arcidiocesi di Belém, assieme a tanti altri giovani di varie congregazioni religiose e della diocesi. Nel pomeriggio dedicano il loro tempo allo studio personale, ai lavori della casa, alla preghiera. Ogni fine settimana svolgono attività pastorali nelle piccole comunità cristiane, che si stanno formando sul territorio della parrocchia a noi affidata.
Tanta povertà e violenza
La nostra parrocchia comprende un’area grande, occupata da molte famiglie povere, provenienti da vari villaggi dell’interno dello stato del Parà. Sono arrivate in città con la speranza di trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Purtroppo, la città non sempre offre queste opportunità, e voi potete immaginare quanto sia disagevole la situazione di vita di queste famiglie.
Con il passare del tempo si formano piccole “favelas” (quartieri), con gravi problemi sociali. Qui incontriamo tanta povertà, violenza e droga; tutto questo sta distruggendo la vita di tanti nostri giovani. Quasi tutte le settimane riceviamo la triste notizia della morte di giovani e adolescenti, vittime della droga. Il mondo violento della droga non perdona: “chi sbaglia paga con la vita!”.
Stiamo con la gente povera
Visitando le famiglie, incontriamo tanta gente buona che si aiuta e che cerca di costruire un futuro migliore per i loro figli e per tutti. Una comunità della favela ha costruito un salone per gli incontri e per la Messa domenicale. Un’altra comunità ha già la sua cappella, ma con il pavimento in terra battuta e la gente sta facendo un grande sforzo per fare un nuovo pavimento in mattonelle perché, quando piove, si allaga tutto.
Tutto sommato quello che facciamo non è molto. Quello che conta è il nostro “stare con la gente povera”, condividendo le fatiche di tutti i giorni, le gioie, le preoccupazioni e le speranze in un mondo migliore e così, insieme, fare l’esperienza della Pasqua.
Grazie, perché continuate a starci vicino con la preghiera e l’aiuto, affinché quel poco che facciamo sia fatto con amore e possa dare un po’ di speranza a questi nostri fratelli e sorelle. Anche noi preghiamo per voi e presto potremo incontrarvi di persona: in estate torneremo a casa per un po’ di riposo. A presto!