I presepi con i colori del mondo
Anche quest’anno, presso la casa dei saveriani di Vicenza, si è tenuta la 15ª mostra del presepio missionario. Sono stati circa 400 i modelli esposti, le cui statuine provengono da varie parti del mondo: Asia, Africa, Oceania, America latina e Italia. Con questa esposizione si può ammirare come è vissuto il mistero del Natale dai diversi popoli della Terra. È sempre bello confrontarsi con altre culture per conoscere meglio i valori che Gesù ci ha portato.
Temi di grande attualità
Nell’esposizione di quest’anno si è dato risalto ad alcuni presepi a tema: la guerra, i profughi, l’ecologia e la condivisione del pane con chi non ne ha. In un salone, esterno alla casa, erano allestiti presepi diorama che vari amici di Lombardia e Veneto ci hanno prestato per questa edizione. Altri presepi provengono da scuole di artigianato allestite da missionari saveriani e comboniani nelle zone di missione (Congo e Togo).
Il presepio del Togo è stato preparato sul palco del salone da parte dell’artista Giuseppe Ravazzolo, che ha saputo creare in modo molto suggestivo l’ambiente esotico corrispondente alla realtà. I personaggi sono tutti eseguiti a mano dagli artigiani locali, a cui un comboniano veronese ha insegnato il lavoro. Ci sono poi le capanne, tutte aperte e solo una giraffa e un elefante.
Grazie a chi ha lavorato e ai visitatori!
Desideriamo ringraziare in modo particolare gli alpini di Malo e di Valdagno e il gruppo dei giovani di San Tomio di Malo. Senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile allestire una mostra come quella che si è vista quest’anno. Un sentito grazie anche ai rappresentanti del Gams che, per tutto il periodo dell’esposizione, si sono resi disponibili per l’accoglienza e l’accompagnamento dei visitatori della mostra.
La mostra ha ottenuto un notevole successo e i commenti sono lusinghieri; eccone alcuni:
“con la mostra di quest’anno vi siete di gran lunga superati; il presepio dei naufraghi ci ha ammutoliti per la sua semplicità e ha aiutato anche i nostri bambini a capire il problema di questo dramma mondiale”.
Un operatore televisivo davanti al presepio di Lampedusa ha detto:
“Mi ha commosso e voglio tornare con i miei figli”.
La mattina del 3 dicembre, festa di san Francesco Saverio, il responsabile dell’insegnamento di religione cattolica nelle scuole e della catechesi nelle parrocchie della città mi ha proposto di mandare a tutte le scuole una lettera per invitarle alla mostra!
Un messaggio di stupore e tenerezza
La mostra dei presepi intende sostenere p. Riccardo Tobanelli, saveriano in Bangladesh, che lavora con i tokai (ragazzi di strada) e che per loro vuole costruire una casetta. L’obiettivo, possiamo dirlo, è già stato raggiunto.
Prima di Natale, sono andato a trovare un parroco che mi ha raccomandato di tenere aperta la mostra fino alla fine di gennaio, affinché tutte le scuole della città possano venire a vederla dando così alle scolaresche una formazione alla mondialità. La richiesta è stata accolta e la mostra rimarrà aperta fino al 24 gennaio.
Il messaggio, infatti, che ci lascia la Natività in ogni paese del mondo è di stupore e tenerezza, perché Gesù Bambino tocca anche i cuori più ruvidi, lasciando in ognuno un segno di pace e serenità.