Ho messo la Bibbia "in trono"
Di una cosa sono convinto: la storia della salvezza non si ferma mai. Per questo, appena iniziato il servizio come cappellano nell’ospedale di Imola, mi sono proposto di "mettere in trono" la Bibbia. Ci sono riuscito subito, grazie a don Giovanni Zardi che mi ha fornito il leggio e, per Pasqua, anche il candelabro con cui ho potuto far "risorgere" il cero pasquale che giaceva sepolto dal 1993.
Nella chiesa dell’ospedale passano molte persone; la porta è sempre aperta. Chi entra o esce, difficilmente tira dritto, senza volgere uno sguardo alla Bibbia. La presenza di quel librone (il Lezionario della Messa) sembra non sia sfuggita a nessuno. Molti non si accontentano di un segno di croce o di un’occhiata fugace, ma entrano per una breve visita. Lo dico con commozione: non avrei mai immaginato che quasi tutti si fermassero anche davanti a quella Bibbia.
Giorni fa, una persona mi ha chiesto: "Quel libro è il volume di un’enciclopedia? Mi sa dire quanti volumi sono e dove posso comprarli?".
L’aspetto non sembrava quello di un grande intellettuale... Gli ho spiegato e consigliato di acquistare la Bibbia, in un solo volume. Ma lui ha risposto: "No, voglio prendere proprio quei volumi, voglio regalarli al mio parroco, perché anche lui li esponga nella nostra chiesa".
Sono convinto che san Luca, nella sua prima storia della chiesa, avrebbe scritto anche questo fioretto sulla Parola di Dio. E allora, dopo 2.000 anni, mi sono permesso di scriverlo anch’io, per voi e per tanti altri, in fondo a questa pagina.