Fuggiaschi, Una poesia per non dimenticare
Si intitola "Fuggiaschi" la poesia di Sesay, sacerdote della Sierra Leone. L'ha scritta negli anni della guerra civile. La pubblichiamo, nella traduzione di p. Mario, per non dimenticare quello che è successo, con l’auspicio che per tutto il continente africano arrivi presto la pace e la riconciliazione.
Il sole sfolgora infuocato.
La natura appare stravolta.
Veicoli muti solcano la strada.
Un sabato di pianto.
Il sole sfolgora infuocato.
Uomini in piedi sotto le tettoie
per schivare il sole scottante,
dove io corro frastornato.
Sotto l'albero i bambini in ansia.
Ecco, il click della carica!
Oh! Già arriva, mi sfiora
attorno due e tre volte.
Un terrificante sibilo al mio orecchio,
da dove io corro verso il suono.
Un solo sparo da laggiù,
un'esplosione che scompiglia l'esodo.
Strane facce incontro,
sbuffano fumo dalle bocche,
armi brandite nelle loro mani.
Forze d'inferno scatenate.
Terrorizzato il vento si trascina
il sole, il più caldo ch'io possa
ricordare, dove io corro...
Il mio giorno essi spogliano di tutto!
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