La festa e la gioia hanno caratterizzato i due giorni vissuti da alcuni di noi - giovani e meno giovani -, partiti alla volta di Parma per vivere insieme a tutta la comunità saveriana due celebrazioni importanti.
Domenica 7 dicembre Alessio Crippa, conosciuto tra i suoi amici brianzoli come “Kabe”, e altri tre compagni di cammino, hanno pronunciato la professione religiosa perpetua, entrando definitivamente nella famiglia dei missionari saveriani. Il giorno dopo, nella festa dell’Immacolata, sempre a Parma, sono stati ordinati diaconi, proprio nella parrocchia dove Alessio ha svolto un servizio pastorale, specialmente con i giovani.
Oltre ai famigliari, erano presenti tanti lissonesi, soprattutto della parrocchia Santa Maria Assunta, che ha visto crescere Alessio, 32 anni, originario di Lissone.
Il rischio di vivere il vangelo
Il suo cammino di formazione con i saveriani è cominciato sette anni fa, trascorsi tra Desio, Ancona e Parma. Ha conosciuto i saveriani nel 2000, partecipando all'ordinazione sacerdotale di p. Sante Gatto, anch’egli originario di Santa Maria Assunta e ora missionario in Mozambico, dopo aver vissuto la missione in Brasile per 13 anni.
Da quel momento la comunità dei saveriani di Desio è stata per Alessio testimone di un modo diverso di essere cristiano: uno stile capace di scelte radicali, aperto all'incontro con gli altri - musulmani o buddhisti, marocchini o rom - alla ricerca di momenti di condivisione e di festa, camminando sulle strade della gente alla luce della Parola, provando a correre il rischio di… vivere il vangelo.
Tutto ciò lo ha fatto innamorare di Cristo e lo ha portato a quel "sì" pronunciato il 10 luglio 2011 ad Ancona, in occasione della sua prima professione religiosa. I giovani che lo hanno rivisto e hanno festeggiato insieme a lui, hanno confermato che il suo entusiasmo e la sua gioia sono rimasti inalterati.
Quattro giovani, quattro lingue
Insieme a lui altri tre giovani hanno detto il loro “sì” per sempre al Signore, abbracciando definitivamente la famiglia saveriana: Carlos E. Tostado (Messico), Emmanuel A. Mwassa (Congo RD) e Romualdus Juang (Indonesia). Abbiamo così visto quattro giovani saveriani che parlano quattro lingue diverse. Questo ci ha permesso di comprendere come davvero la missione apre a nuovi orizzonti e ridisegna il volto di una chiesa che tende a essere sempre più universale.
La Messa dell'ordinazione diaconale è stata presieduta da mons. Giorgio Biguzzi, vescovo emerito di Makeni in Sierra Leone.
Egli ha ricordato che tutti siamo chiamati a partire e a essere portatori del “fuoco del vangelo”. Così la gioia ci ha spinto anche verso un maggiore senso di responsabilità.
Un tempo speciale a Salerno
Tornati a Desio carichi di emozioni e di parole ascoltate, tutti eravamo già protesi con la mente e il cuore alla prossima tappa del lungo cammino di formazione del nostro Alessio: l'ordinazione presbiterale e la sua destinazione in terra di missione. Tutti siamo pronti a ripartire.
Nel frattempo, il diacono Alessio vive nella comunità saveriana di Salerno, prestando il suo servizio di animazione giovanile. Si esprime così: “È questo un tempo speciale per me, un tempo di grazia, perché sono stato preso dall'amore folle di Gesù per vivere la sua missione. Il desiderio di una vita piena e libera mi ha portato a cercare Dio fin dagli anni dell'adolescenza, nell’oratorio di Santa Maria Assunta in Lissone.
Terminati gli studi all'università di ingegneria, ho chiesto ai saveriani di accogliermi per provare a seguire Gesù sui passi della missione.
In questo senso, c'è davvero molta strada da percorrere! E ci sono tante sfide che ovunque ci aspettano! Chi desidera camminare?”.
