È tempo di parco e carriola
Domenica 3 aprile, i ragazzi della parrocchia “Madonna della Speranza” di Cesena hanno vissuto la giornata della misericordia con catechisti, genitori e me, loro parroco, nel parco dei saveriani di San Pietro in Vincoli.
I rapporti costruttivi
Il messaggio materno della chiesa non si trasmette solo con la ripetizione orale della dottrina, ma soprattutto attraverso incontri vivi che toccano la persona nel cuore, nella mente, nello spirito della relazione con gli altri, con Dio e il creato.
Nel preparare i bambini al sacramento della prima riconciliazione con la lettura della parabola del Padre Misericordioso (figliol prodigo), le catechiste si sono sbizzarrite a trovare i segni educativi dell’abito nuovo, dei bigliettini stracciati, del cuore nuovo, del sasso. Ho visto anche alcuni catechisti invitare i bambini riconciliati e perdonati ad andare ad abbracciare i genitori, i nonni o le catechiste presenti per far capire il nuovo cammino dai rapporti distruttivi a quelli costruttivi.
È bello accompagnare bambini e ragazzi nel cammino della loro vita, per tener vive le relazioni parentali e genitoriali, scoprire i doni ricevuti e per essere in pace con noi stessi, con gli altri e con Dio.
Le scelte belle della vita
I ragazzi devono scoprire Gesù risorto, il buon pastore che accarezza la pecorella, come nel mausoleo di Galla Placidia, segno della misericordia e dell’amore di Dio. Le catechiste della Madonna della Speranza hanno ideato durante la quaresima la carriola della carità, che veniva riempita entrando in chiesa e portata all’altare per indicare il cammino solidale dell’aiuto.
Gesù è il buon pastore che parla al cuore e conosce i nostri bisogni di vita. Tutti vogliamo riuscire nella vita, cerchiamo il vero, il bello e il buono, l’ideale della nostra vita. Un desiderio che a volte non si raggiunge, se non incontriamo le guide giuste e ci fermiamo alle compagnie della notte, al bullismo o alla violenza della gang.
Le scelte belle della vita costano, ma possono portare frutti per gli altri e soddisfazioni per noi, procurando fascino ed entusiasmo.
Per ritrovare se stessi
Quando viviamo il vero, il bello e il buono, diffondiamo attorno noi verità, bellezza e bontà. Possiamo iniziare un cammino di felicità che produce gioia, perché è l’aspirazione della vita.
Perciò mettiamoci in gioco, tra prove e sofferenze, per sviluppare le doti e le grazie che Dio ha posto in noi per servire gli altri.
Nella vita si può correre il rischio di amare solo a parole e può capitare qualche volta di perdersi, sedotti da apparenze ingannevoli.
Ma anche un avvenimento negativo può diventare occasione per ritrovare se stessi. Il cammino della vita cambia le persone e mette in discussione una parte di noi per migliorare.
Lo scopo è aiutare ciascuno a crescere nella conoscenza di sé, ad affrontare i problemi della vita, a concretizzare l'amore verso gli altri con il servizio, ad alimentare la nostra fede in Gesù.
Amore, dono della nostra vita
Imparare a vivere con gli altri e per gli altri è l'aspetto principale della vita. Il cammino di formazione nei gruppi ci aiuta a "capire gli altri" attraverso il gioco, le passeggiate, gli incontri; ci abitua a trovare l'amico autentico, scoprendo chi ci sta accanto, il suo mondo, i suoi problemi.
Viviamo le regole della vita di gruppo attraverso il rispetto degli altri e delle cose. La carriola della carità è fare esperienza dell’amore come dono e senso della nostra vita.