Dobbiamo annunciare il vangelo
La festa di san Francesco Saverio
Come è consuetudine, anche lo scorso 3 dicembre abbiamo ricordato, nella comunità saveriana di Pegli, il grande apostolo delle Indie san Francesco Saverio, nostro patrono. Abbiamo celebrato la ricorrenza insieme a una quindicina di sacerdoti e religiosi amici, con una solenne concelebrazione presieduta dal rettore, p. Antonio Benetti. Ci siamo poi ritrovati per consumare in fraternità un buon pranzo, accompagnato da un gustoso vino piemontese.
Predicate il vangelo
Padre Antonio, nella breve omelia, ha commentato le letture bibliche della Messa e in particolare il brano del vangelo di Marco, dove Gesù pronuncia le autorevoli parole: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura". Così egli invia gli apostoli ad annunciare la Buona Novella fino agli estremi confini del mondo (Mc. 16,14- 20).
Padre Antonio, lasciandosi orientare dalla lectio divina del giorno, ha fatto una profonda riflessione, mettendo a fuoco alcuni elementi importanti della Parola evangelica. Il comando di Cristo - "andate, predicate, donate la fede, battezzate, portate la salvezza di Dio ad ogni creatura" - non è solo per gli apostoli in senso stretto, ma è per tutta la chiesa.
Subito dopo aver dato questo comando, Gesù ascende al cielo per sedere alla destra di Dio. E gli apostoli partirono e predicarono dappertutto. La frase conclusiva del vangelo di Marco, esprime la prontezza con cui gli undici accolsero il mandato, tanto da vederlo come già realizzato in pieno, anche nella fase finale.
Gesù ci accompagna
Avviene una cosa sorprendente: Gesù è asceso al cielo, ma in realtà è rimasto con gli apostoli e li accompagna. Egli opera insieme con loro, si fa collaboratore, confermando la loro parola con i prodigi: scacciano i demoni, guariscono gli ammalati, i veleni non fanno male. Tutto questo è incoraggiante anche per gli evangelizzatori di oggi. Il Signore cammina accanto a loro; possono contare sulla sua onnipotenza per vincere i demoni e per sconfiggere ogni male.
L'esempio di Saverio
Francesco Saverio rimarrebbe certamente stupefatto nel vedere che oggi nessuna parte del mondo dista più di 30 ore di volo l'una dall'altra e la comunicazione telematica è praticamente istantanea! Lui, ai suoi tempi, doveva viaggiare per settimane e mesi, solo per muoversi da una città all'altra dell'India. Riceveva dal suo superiore, sant’Ignazio, una lettera all’anno…
Ma certamente, dopo lo stupore, con la tenacia e i modi amabili che lo caratterizzavano, probabilmente ci richiamerebbe al nostro primo impegno, come cristiani e missionari: il dovere di muoverci per diffondere il vangelo tra tutti i popoli, fino ai confini della terra; il dovere di mettere in pratica il comando di Gesù a tutta la chiesa.
Un rapporto continuo
Per la festa di Saverio e dei saveriani, è stata allestita per gli ospiti amici, in una saletta della casa, una piccola mostra di libri e stampa missionaria. Tra i sacerdoti partecipanti alla festa di san Francesco, oltre ai parroci della città di Pegli e alcuni religiosi, ci ha onorato della sua presenza don Pietro Parodi, attuale vice rettore del santuario della Madonna della Guardia e direttore del Centro missionario della diocesi di Genova.
Questa circostanza religiosa è stata propizia per consolidare la nostra amicizia, il dialogo e la disponibilità verso la chiesa locale. È stata anche l'occasione per sottolineare la specificità del nostro carisma missionario: siamo presenti nella pastorale, nella catechesi, nei movimenti cattolici delle parrocchie, per incoraggiare sempre più la dimensione missionaria della chiesa.