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p.6 Mishmishan vaccination 2Siria: stop ai massacri! La situazione nel Ghouta orientale è drammatica. Tra il 18 febbraio e il 3 marzo le strutture mediche supportate da MSF hanno contato 5mila feriti e oltre mille morti.I medici ancora attivi sono completamente allo stremo. Le scorte di medicinali e materiali medicali donate da MSF vengono distribuite sotto i bombardamenti e consumate rapidamente. “Ogni giorno sentiamo crescere un dirompente senso di impotenza e disperazione”, ha dichiarato Nicolai, direttore generale di MSF. Tutto il mondo dovrebbe adoperarsi perché siano fermati i bombardamenti.

Ciad: crisi sociale e politica. La popolazione del Ciad sta vivendo un momento di grande difficoltà. Il calo dei prezzi del petrolio ha messo in crisi l’economia. I principali sindacati hanno convocato “uno sciopero generale senza limiti” per protestare contro le misure di austerità del governo, che ha tagliato gli stipendi dei dipendenti pubblici. In una fase di forti tensioni sociali e politiche, la chiesa locale invita popolazione e istituzioni a “fare la propria parte, in direzione del bene comune, per far uscire il paese dalla crisi, senza cedere a violenza e scoraggiamento”.

Burundi: in attesa del referendum. “In Burundi si vive in uno stato di terrore per le pressioni del presidente Nkurunziza, che vuole far approvare la riforma della Costituzione con un referendum in programma a maggio”. L’obiettivo è aumentare la durata del mandato presidenziale da 5 a 7 anni e abbattere il limite dei due mandati consecutivi. Se così accadesse, Nkurunziza potrà ripresentarsi alle elezioni e rimanere al potere fino al 2034. All’opposizione è impedito di fare propaganda. Sono aumentate repressioni, violenze e torture; gli appelli alla pace, finora, sono caduti nel vuoto.

Tunisia: democrazia sì, sviluppo no. La rivoluzione di sette anni fa aveva due rivendicazioni: la democrazia (diritti civili e politici) e il miglioramento delle condizioni generali di vita. Per ciò che riguarda la democrazia, la Tunisia ha avuto uno sviluppo incredibile (nuova Costituzione, riconoscimento delle libertà fondamentali, processo elettorale). Rimane però il problema economico. I posti di lavoro non si sono materializzati e il costo della vita è aumentato.

p.6 MSF223650HighSostegno ai Rohingya. L'Unione europea ha adottato un nuovo programma da 5 milioni di euro a sostegno dei profughi Rohingya in Bangladesh, finalizzato a migliorarne l'identificazione e la registrazione, ad agevolare la fornitura di aiuti umanitari e ad assicurare una migliore protezione dei soggetti più vulnerabili. Questo programma è solo l'ultimo di una lunga serie di azioni dell'UE volte a creare le condizioni necessarie per il rientro volontario, dignitoso e sicuro in Myanmar dei profughi Rohingya fuggiti in Bangladesh.

Un problema anche italiano. In Italia, le donne con mutilazioni genitali sono oltre 60mila. È una forma di violenza silenziosa, che calpesta i diritti di bambine e giovani, mettendo a rischio la salute fisica e psicologica. ActionAid invita il pubblico a mobilitarsi per porre termine a questa pratica (https://www.facebook.com/ActionAidItalia/) e si è impegnata a farlo anche tra le comunità migranti residenti in Europa, attraverso il progetto “After” (http://www.afterwomen.eu/), co-finanziato dall’Unione Europea. Questo è stato possibile grazie alle testimonianze di donne che hanno combattuto in prima persona le mutilazioni nei loro Paesi d’origine. 

Il caso

Processo contro Eni. È iniziato a Milano il processo civile contro Eni, da parte di una comunità del Delta del Niger che, nel 2010, ha visto il suo territorio inondato di petrolio dopo un’esplosione di un oleodotto, gestito dalla Nigerian Agip Oil Company, sussidiaria di Eni. Terreni agricoli, stagni e fiumi sono stati contaminati e l’intera comunità (circa 5 mila persone) è stata privata dei mezzi di sostentamento. All’Eni è chiesto di pagare una giusta compensazione e di bonificare il terreno. Quando si ricorre ai tribunali locali è difficile avere giustizia, perché le compagnie petrolifere sono troppo potenti e la pressione dei governi europei è forte. Petrolio e gas rappresentano il 90% delle esportazioni nigeriane e il 30% del Prodotto interno lordo del paese (Michele Luppi).

La voce della società : p.6 minori a hit show• Armi in mostra… per tutti. “La fiera delle armi HIT Show (Vicenza, 10-12 febbraio) ha mostrato anche quest’anno il suo vero volto: un’operazione ideologica e politica per incentivare la diffusione delle armi nel nostro paese”. Così l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (OPAL), che definisce l’evento “una grave anomalia” nel panorama europeo. “È grave la responsabilità delle amministrazioni comunali e provinciali di Vicenza e Rimini, che sono i maggiori soci azionisti pubblici di Italian Exhibition Group (IEG), società nata nel 2016 dalla fusione tra Rimini Fiere e Fiera di Vicenza, che con ANPAM (Associazione nazionale produttori di armi e munizioni) promuove la manifestazione fieristica. Non è stata portata alcuna modifica al regolamento del visitatore di HIT Show. È l’unica manifestazione fieristica dell’Unione europea in cui sono esposte tutte le tipologie di armi (escluse quelle definite “da guerra”) alla quale è permesso l’accesso a tutti, minori compresi, invece che ai soli operatori di settore. Al maggiore salone europeo “IWA Outdoor Classic” di Norimberga, dove sono esposte le stesse tipologie di armi, l’accesso è permesso solo agli operatori professionali accreditati ed è esplicitamente vietato l’ingresso “ai cacciatori, tiratori, membri di associazioni di caccia e tiro e tutte le persone che non operano a livello professionale nel settore armiero e ai minori di 18 anni”. Osservatorio Opal

Una storia speciale: p.6 palma olio grezzoOlio di palma, parola alla difesa. In Europa è demonizzato, ma di questo olio l’Africa si nutre da sempre. Nessuno studioso si era mai preoccupato di capire se fosse un alimento nocivo per la salute. La grande industria alimentare ha iniziato a utilizzare il prodotto per frittura e conservazione degli alimenti confezionati. Sotto accusa è finita perfino la coltivazione intensiva delle palme da olio che nuocerebbe all’ecosistema. È opportuno distinguere tra olio grezzo e raffinato. Il primo, diffuso soprattutto in Africa, si ricava dai frutti in grappoli della palma - che vengono denocciolati, pressati e filtrati. L’olio di palma raffinato, invece, è ottenuto da una serie di lavorazioni che consentono di convertirlo in forma liquida, alterando le caratteristiche organolettiche. I nutrizionisti si appellano al buon senso: ridurre, ma non eliminare l’uso degli alimenti contenenti olio di palma (Marco Trovato).



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