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Cuore e mente di san Guido Conforti - "Centro Studi"

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Facciamo un altro giro nella casa madre dei saveriani a Parma. Saliamo al primo piano, accanto alle "Memorie Confortiane", che abbiamo già presentato su questa pagina nel numero di dicembre 2012. Nel lungo corridoio, che pare una galleria di quadri - quasi tutti acquarelli del saveriano Angelo Costalonga - superata la cappella dei martiri, eccoci al "Centro Studi Confortiani Saveriani" (CSCS).

Il centro è il completamento delle "Memorie", istituito per decisione del capitolo generale del 1995, nel primo centenario dell'istituto missionario fondato da mons. Conforti. Ne presentiamo i principali settori.

Sala di consultazione

"Mamma mia, quanti libri! Ma, parlano tutti di mons. Conforti?", mi chiedono i visitatori appena entrati nella sala. Sono tanti, e non sono tutti qui. In questi ottant'anni dalla sua morte, tante persone si sono appassionate alla personalità di san Guido, e hanno arricchito la nostra bibliografia con studi e articoli pubblicati su riviste e periodici, che ora è possibile consultare.

"E tutti questi quadri e ritratti alle pareti?". Sono i dipinti più belli che ritraggono il grande vescovo fondatore di missionari. Sono di artisti a noi cari: il parmigiano Ulisse Passani; la Rina Parolin, celebre pittrice di Cittadella (PD); il pittore di Traversetolo, Proferio Grossi. C'è una copia del più bel ritratto del Conforti, opera del cremonese Massimo Gallelli. C'è anche un quadro più piccolo, realizzato dal saveriano p. Lorenzo Fontana, mentre era nel campo di concentramento in Cina, prima di essere espulso ai tempi della rivoluzione culturale. È l'unica cosa che p. Fontana riuscì a portare in Italia!

Sala dei manoscritti

Nella sala attigua si vedono molte scansie allineate alle quattro pareti, ripiene di buste, carte, faldoni e cassetti che raccolgono documenti e pagine autografe. Qualcuno esclama sorpreso: "Non mi dirà che tutto questo l'ha scritto mons. Conforti?". Esattamente! Qui si trova inventariato tutto ciò che è nato nel suo cuore e che egli ha poi affidato alla carta scritta.

Cioè: le lettere da lui inviate, i testi da lui redatti per i discorsi pronunciati in cattedrale o nelle parrocchie della diocesi da lui visitate, o qui all'istituto, nei ritiri e nelle prediche da lui fatte ai suoi giovani missionari.

Si ammira anche un'agendina marroncina dal bordo rosso, sgualcita dal continuo maneggio: è il diario giornaliero che san Guido ha scritto, la sera di ogni giorno, lungo il suo viaggio in Cina per visitare i saveriani, nell'autunno-inverno 1928, quando vi andò via mare e fece ritorno per la ferrovia Transiberiana.

28 volumi di Teodori

È proprio da tutto questo materiale che p. Franco Teodori ha attinto nel preparare i suoi 28 volumi sulla vita e le opere di mons. Conforti. Tutte queste carte autografe, e tante altre riferite al tempo storico in cui visse san Guido, sono state raccolte (dagli anni ‘40 in poi, quando fu costituita la postulazione per la sua causa di santità).

Erano tutte a Roma, presso gli archivi della direzione generale. Le abbiamo riportate a Parma, qui al centro studi, vicino alle "Memorie", in modo che ogni saveriano e studioso di cose Confortiane possa capire oggi ancor meglio il suo cuore e la sua mente, confrontandosi direttamente con i suoi scritti.

L'ultima sala verso oriente

Nell'ultima grande sala, di cui si compone oggi il CSCS, piena di luce penetrante dai quattro finestroni, al centro c'è un tavolone in legno massiccio, attorniato da otto austeri seggioloni pieni di fascino. Alle due pareti appoggiano tre classiche librerie, con le ante a vetro antico e un'imponente scansia, anch'essa ripiena di faldoni di carte. Ma non è la corte di re Artù...

''Gli amici del 5 novembre''

È semplicemente il luogo dove si ritrovano gli «amici del cinque novembre», coloro che collaborano con il sottoscritto per scambiarsi idee e conoscenze, acquisite nelle loro ricerche sulla storia di Parma ai tempi di mons. Conforti e dei primi saveriani, compresi quelli della Cina.

Sarebbe interessante venire e assistere quando gli amici discutono di storia Confortiana e di tutti gli aspetti che riguardano san Guido, come vescovo diocesano e come fondatore di missionari e animatore nella chiesa d'Italia. Frutto prezioso del loro lavoro di ricerca sono i quaderni «Parma negli anni», giunti al 16° volume della serie...!

Il primo volume contiene gli Atti del centenario dei saveriani e del cinquantenario delle saveriane, con il titolo «A Parma e nel mondo». Questo è il primo frutto del lavoro degli "amici del cinque novembre", pubblicato nel 1995.

Benvenuti alla ricerca

In questa sala, in collaborazione con don Angelo Manfredi, è nato il bel volume biografico su "Guido Maria Conforti", pubblicato nel 2010 (Editrice Missionaria Italiana, 734 pagine), arricchito da note e fotografie d'epoca. Qui è venuto spesso p. Augusto Luca per attingere alle testimonianze dei contemporanei di Conforti e cercare le migliori foto, per scriverne il suo bellissimo ultimo libro, "Guido Maria Conforti. Vescovo e missionario" (Paoline, 311 pagine).

Qui tutti i visitatori possono scoprire tanti altri lati inediti del cuore e della mente di san Guido.

In due lingue...

Da notare che le scritte esposte sulle porte delle varie sale del CSCS e le note esplicative sono in due lingue. C'è una ragione per questo.

L'animo e il cuore di mons. Guido Conforti spaziava tra Parma e il mondo intero. Dai colloqui giovanili con il Crocifisso - ricordiamo le parole, "Io guardavo lui e lui guardava me e pareva che mi dicesse tante cose" - era nata in lui l'ansia missionaria per annunciare Gesù a tutti. Perciò anche il Centro Studi Confortiani Saveriani è una realtà a disposizione di tutti i saveriani e dei loro amici. Le ricerche sul pensiero e sulla vita di mons. Conforti si fanno usando oggi le due lingue ufficiali dell'istituto saveriano: l'italiano, idioma di origine, e l'inglese, come seconda lingua.

L'attraente archivio fotografico

Una sala è adibita a fototeca. Qui si possono ammirare moltissime "lastre fotografiche", anche antiche. La più antica? Si va indietro nel tempo, un bel po', per lo meno a metà dell'ottocento. Si tratta di un dagherrotipo (il primo procedimento fotografico per sviluppare le immagini; per saperne di più, consulta Wikipedia) che ritrae il celebre "Zio Antonio Conforti", segretario generale delle finanze del ducato di Parma e Piacenza, ai tempi di Maria Luigia, e morto nel 1857.

Un'altra foto più recente - risale all'8 marzo 1895 - quando è appena morto il signor Rinaldo, papà di san Guido, e ritrae tutta la famiglia attorno al letto del defunto genitore, a Casalora: vi si vedono la mamma Antonia (con i lineamenti dolci, da cui ha preso il figlio Guido), le tre sorelle Clotilde, Merope e Adele, il fratello Ismaele.

Ad avere tempo, c'è da divertirsi molto a passare le foto più antiche della storia dei saveriani: quelle della vita al Campo di Marte (così era chiamata questa zona più di cento anni fa), e quelle ancora più sorprendenti dei saveriani in Cina! Gli ingrandimenti sono stati realizzati dal nostro fotografo p. Angelo Costalonga e sono esposti ai matronei del santuario, nella mostra «Come eravamo cento anni fa».


  • Per informazioni e visite, prendere appuntamento con il responsabile del CSCS p. Ermanno Ferro: Tel. 0521 920511; E-mail: centro.studi@saveriani.it


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