Conforti, modello di santità
Quest'anno per noi saveriani è un anno speciale, perché il nostro fondatore mons. Conforti sta per essere dichiarato "santo". Con gioia e riconoscenza al Signore ci prepariamo a celebrare questo importante evento, che ci coinvolge e ci impegna a essere fedeli alla vocazione che abbiamo ricevuto e che il fondatore definiva "la più nobile e santa", perché ci orienta al primo annuncio del vangelo ai non cristiani e ai più poveri.
In questo periodo non facile per la chiesa in Italia e in Europa, c'è la tentazione di guardare soprattutto ai problemi interni: il clero diminuisce e invecchia, le chiese si svuotano, i giovani si allontanano dalla pratica religiosa...
Mons. Conforti ricorda che l'impegno per l'evangelizzazione fino ai confini del mondo rinvigorisce la fede dei nostri cristiani, dando loro nuovo slancio. Già accogliere tanti fratelli di altre culture, razze e religioni che vengono tra noi, è un modo per riscoprire l'impegno di mostrare e annunciare loro la nostra fede.
Scrivendo al cardinale Ledόchowski, mons. Conforti dichiarava la sua intenzione di spendere tutto se stesso e i suoi beni per l'opera che stava per intraprendere. Negli anni del dopoguerra, molti seminaristi lasciavano il seminario diocesano per entrare negli istituti missionari. Si diceva che i vescovi lasciassero partire i loro seminaristi, convinti che per ogni seminarista donato alle missioni, altri li avrebbero sostituiti nei seminari.
Il nostro santo fondatore si presenta perciò come modello di pastore che non ha pensato solo al suo gregge, ma si è sentito responsabile dell'evangelizzazione del mondo intero.
Vi invitiamo a ringraziare insieme con noi il Signore, per il dono che la chiesa ci sta facendo, riconoscendo la santità di colui che, ancora oggi, anima e orienta i suoi figli missionari.