Comunicato sulle tre sorelle martiri
Le missionarie e i missionari saveriani, di fronte al diffondersi di notizie non documentate che offendono sia la memoria di Olga, Lucia, Bernardetta, uccise lo scorso 7 e 8 settembre in Burundi, sia l’opera di chi continua a servire con abnegazione il bene della popolazione locale, precisano quanto segue.
- Al centro di salute di Luvungi, da sempre, si curano tutti i malati, senza distinzione né preclusione alcuna per la loro provenienza o per l’appartenenza religiosa: non si è mai rifiutato nessuno, né da parte delle sorelle né da parte del personale sanitario.
- In particolare, circa l’operato delle sorelle, va precisato che non lavoravano più a Luvungi e da due anni non passavano neppure più da lì per andare in Congo, ma seguivano un’altra strada. Inoltre, hanno operato al centro sanitario della parrocchia di Kamenge fino al 2007, anno in cui questo incarico è stato assunto da un’altra congregazione; così, non hanno mai lavorato al centro giovani Kamenge.
- È assolutamente inverosimile che una di loro abbia mai detto di non curare una certa categoria di persone, come anche che abbiano comunicato a qualcuno di essere a conoscenza di traffici illeciti. Le tre sorelle uccise facevano dei servizi semplici di accoglienza in parrocchia, dove erano conosciute e stimate per la loro cordiale umanità.
L’auspicio è che questo loro volto, insieme alla verità della loro morte, possa essere conosciuto e rispettato.
Direzione generale.
(Missionarie di Maria – saveriane, Parma 15 aprile 2015)